Adolescenza

di Adriana Rumbolo

Getti un seme e le sue radici esplorano il terreno intorno  perchè  dalla sua qualità, dalla presenza di tante sostanze  dalla sua esposizione ne deriverà la crescita e la sopravvivenza dell’albero.

E’ nel lavoro delle radici, nella loro capacità di nutrirsi in un terreno fertile   dipenderà la buona salute e la stabilità della pianta  quando il vento e la pioggia lo metteranno a dura prova.

Così per il bambino: se appena nato troverà un buon nutrimento  nel latte materno arricchito dalle carezze  dalla tranquillità e dalla sicurezza che gli verrà trasmessa possibilmente dalla donna  di cui  conosce già  l’odore, il suono della voce,  questa sicurezza lo accompagnerà per tutta la vita e rafforzerà  la sua richiesta di aiuto  quando si presenterà un pericolo ;al contrario se gli  sarà mancato questo primo approccio con l’ambiente intorno potrebbe essere come una foglia al vento emotivamente instabile e non saprà chiedere aiuto  qualora ne dipendesse anche la sua vita.

Ecco perchè quando ci meravigliamo di una donna che in un contesto familiare divenuto altamente pericoloso non sa chiedere aiuto potrebbe non avere imparato per poche e frettolose carezze per un abbraccio  non accogliente per l’insicurezza che l’ha circondata. fin da subito.

Poi come il tronco della pianta segnale di crescita porta i segni di una grandinata o addirittura rimane un po’ piegato per la violenza del vento così l’infanzia del soggetto, quando avvengono le operazioni più significative, che spesso sono segnate  o da conflitti non risolti, da traumi importanti  l’ambiente educativo intorno sappia coglierne i segnali e gli venga subito offerto dialogo e attenzione.

Spesso la scuola, grande sensore,  dei disordini emotivi che si riflettono nell’apprendimento, nella vita relazionale con i compagni, nel rifiuto delle regole non può fare finta di niente e nascondersi nelle solite frasi:è la preadolescenza!è l’adolescenza!

Lo scienziato  David  Brianbridge nella sua opera, molto interessante dal titolo”Adolescenti” ,scrive che a 12 banni per le bambine e a 14 per i maschi il cervello completa la sua crescita mentre accadono più cose contemporaneamente, tutte correlate :trasformazione del corpo e del cervello, che l’evoluzione ha selezionato perchè aumentassero il nostro successo.

L’aumento del cervello che è avvenuto circa 250mila anni fa non ne è la causa diretta perchè il cervello che nei primi due anni di vita si sviluppa in maniera incredibile, con l’adolescenza smette di crescere e perfeziona ciò che si è sviluppato in modo caotico e a ritmo vertiginoso nell’infanzia, ma non avviene tutto nello stesso tempo.
I cambiamenti che si verificano nel corpo adolescente sono importanti ma per gli esseri umani lo è ancora di più il cambiamento del cervello.

Le connessioni neuronali superstiti dopo la naturale potatura si rivestono di quantità maggiore di mielina, sostanza  grassa che aumenta la velocità di trasmissione delle informazioni nel cervello.

Una studentessa ha detto:e i pensieri rincorrono i pensieri

Un altro importante cambiamento del cervello adolescente riguarda le fibre nervose che iniziano a rilasciare dopamina, neurotrasmettitore che provoca soddisfazione ed euforia, euforia che potrebbe essere corresponsabile,in una prima gestione, nelle fughe dei ragazzi, dalla realtà fino a sfiorare il rischio.

Per ottenere soddisfazioni più complesse si deve pianificare e rischiare ed è per questo che durante l’adolescenza il cervello inizia a coinvolgere nei percorsi della dopamina anche la corteccia prefrontale sede della pianificazione e dell’autocontrollo.

Quando gli adolescenti dovranno prendere decisioni, attiveranno oltre la corteccia prefrontale, un’area posteriore, il solco temporale superiore correlato alla predizione di azioni future basandosi su quelle passate.

Speriamo che nelle esperienze passate il processo educativo abbia ben operato e che sia stato fatto con gli adolescenti un buon tagliando emotivo, per quest’ultimo cambiamento che non avviene simultaneamente.

Che gli adolescenti siano a conoscenza dei loro comportamenti e risorse utili a fuggire o a evitare una situazione pericolosa o minacciosa.

E soprattutto che nel lungo dialogo che dovrebbe cominciare dalla nascita siano sempre loro i diretti interlocutori per ascoltarsi ed essere ascoltati e non rimanere isolati in un io che senza gli altri in una intensa vita relazionale non può conoscersi e riconoscersi e crescere e non cadere nella trappola di un neonato potere decisionale spesso molto sensibile ai sogni miraggio.

Poi forse più coscienti ,piano,piano raggiungeranno il loro equilibrio

Quindi l’adolescenza è una fase  fisiologica della crescita che spesso può denunciare  malesseri e disagi le cui cause vanno ricercate nel percorso  della vita del soggetto fin dai suoi primi attimi .