Il governo congela 1,7 miliardi

da Italiaoggi

Sono quelli previsti dal piano di edilizia scolastica 2018/2019: il decreto di riparto non c’è

In ritardo il decreto che sblocca 1,700 milioni per 1.000 interventi sulle scuole. E mancano i testi dei decreti per il riparto dei 75 milioni per l’assistenza degli alunni disabili e per le borse di studio sia del 2017 sia del 2018. La lunga lista dei ritardi del governo Conte è stata messa a punto dalla regioni, in un documento approvato nell’ultima conferenza delle regioni di fine 2018.

Ci sono «questioni urgenti in materia di edilizia scolastica e di istruzione» che richiedono «chiarimenti ed aggiornamenti», insistono. Quattro i provvedimenti sul banco degli imputati.

Il primo è il decreto di autorizzazione alla stipula dei mutui e avvio delle procedure di appalto per interventi sul Piano di edilizia scolastica 2018/2020. Nonostante le modifiche di semplificazione apportate alla procedura per l’adozione del Piano dal decreto legge n.86 del 12 luglio 2018 e nonostante l’accordo per rendere più rapida l’assegnazione delle risorse sancito in Conferenza unificata il 6 settembre 2018. Gli enti locali denunciano come «anche questa volta siamo alla fine dell’anno senza che sia stato approvato il decreto che autorizza le regioni a stipulare i mutui e, quindi, gli enti locali ad avviare le procedure d’appalto». Si ritarda così l’utilizzo dei 1.700 milioni di euro, attivabili in termini di volume di investimento, derivanti dall’utilizzo dei contributi pluriennali previsti dalla legge n.232 dell’11 dicembre 2016, come rimodulati dalla legge n. 205 del 27 dicembre 2017.

Si tratta di quasi 1.000 interventi di notevole importanza (l’importo medio è di 1,9 milioni) che non prenderanno avvio nei tempi previsti, sottolineano gli enti locali. Il decreto, infatti, doveva essere adottato entro 90 giorni dalla approvazione della programmazione unica (dm 615 del 12 settembre 2018) e, quindi, entro il 12 dicembre 2018. Di qui «la richiesta di approvare con urgenza il decreto che autorizza le regioni a stipulare i mutui», ribadisce la Conferenza delle regioni.

Seconda questione: il riparto del contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 a favore delle regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali per l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali. Predisposto in base alla legge n. 2018 del 28 dicembre 2015 (art. 1, comma 947), il decreto del presidente del Consiglio dei ministri non ha ottenuto l’intesa in Conferenza Unificata il 1° agosto 2018 ed è, poi, stato approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva il 24 settembre 2018.

Da allora, però, non si sono avute più notizie. «Considerata la delicatezza della tematica e la difficoltà di assicurare il servizio sui territori», gli enti locali chiedono «la pubblicazione del Dpcm o comunque di ricevere il testo registrato alla Corte dei conti nel più breve tempo possibile». Da una parte, infatti, le regioni avevano proposto che la ripartizione delle risorse fosse basata per 2012-14 e avevano chiesto al governo che il fondo diventasse strutturale e venisse incrementato fino a raggiungere il fabbisogno stimato dallo stesso governo, pari a 112 milioni di euro. Dall’altra parte l’Anci, appoggiando i criteri di riparto proposti dalle regioni, aveva sollecitato un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati per criteri condivisi per gli anni successivi. Tavolo interistituzionale che anche l’Upi aveva richiesto, sebbene fosse favorevole al criterio del governo per la distribuzione delle risorse basata sul numero degli alunni disabili. Infine, la Conferenza delle regioni chiede chiarimenti su due provvedimenti che riguardano le borse di studio.

Gli schemi dei decreti del Miur sulle modalità di erogazione delle borse di studio sia per l’anno 2017 sia per il 2019, in base al decreto legislativo n.63 del 13 aprile 2017 (art. 9 comma 4). Nel primo caso, la Conferenza delle regioni, «come già richiesto in sede di Conferenza Unificata del 18 ottobre 2018», torna a chiedere «di ricevere una nota esplicativa su tempi e modalità di riscossione del beneficio per una corretta informazione alle famiglie». Anche nel secondo caso, poiché «l’intesa sul provvedimento è stata resa nella seduta della Conferenza Unificata del 18 ottobre 2018», la richiesta è «di ricevere il testo registrato alla Corte dei conti nel più breve tempo possibile».