Nuovi maltrattamenti a scuola: si riaccende il dibattito sulla videosorveglianza

da Tuttoscuola

Nuovi casi di maltrattamenti ai danni di fasce deboli, come bimbi, anziani, disabili: nell’ultima settimana si è registrata un’impennata di indagini delle forze dell’ordine che hanno portato ad arresti o sospensioni dall’insegnamento di maestre o educatrici.

La nuova impennata di maltrattamenti acuisce il dibattito sulla videosorveglianza nelle scuole mediante l’installazione di videocamere con interventi di esperti e di esponenti del mondo della scuola.

Per Ilaria Maggi, presidente dell’onlus ‘La via dei colori’, che si occupa proprio di maltrattamenti sui più deboli, le telefonate al numero verde della onlus, attivo da 8 anni, nel 2018 sono quasi raddoppiate: dalle 2000 del 2017 sono diventate 3600.

Si tratta ad esempio di genitori che hanno dubbi su eventuali maltrattamenti ancora da accertare. L’80% delle segnalazioni, ma anche di quelle che poi si trasformano in denunce, riguarda bambini con meno di sei anni”, spiega.

Il dibattito politico che si è aperto sull’istallazione delle telecamere nelle aule, non vede la onlus “La Via dei Colori” contraria, ma la presidente puntualizza: “le telecamere non sono preventive, documentano un problema che già esiste. Serve un protocollo di prevenzione, con un monitoraggio a monte delle assunzioni, bisogna costruire una rete protettiva. Poi se qualcosa sfugge a questa rete, l’occhio elettronico può incastrarlo. Ma noi vogliamo che i nostri figli vengano ripresi sereni dalle telecamere”.

I maltrattamenti all’interno della scuola sono “casi patologici” per il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi anche se ammette che “il fenomeno è un segnale di malessere che va analizzato” e “le mele marce” devono essere mandate via.

Un problema così complesso, secondo Turi, non si risolve mettendo le telecamere dentro le scuole, dove “si riverberano i problemi di una società malata con tagli, stipendi inadeguati ed un aumento continuo del numero dei bambini nella scuola dell’infanzia. Nessuno vuole giustificare, ma capire e prevenire: se c’è qualche docente stressato, esaurito – conclude il sindacalista – va curato prima che scoppi”.

Anche per Antonio Di Gioia, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia è necessario puntare sulla formazione: “l’intervento della magistratura segna il fallimento di un sistema di controlli”. Per la presidente della Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza Licia Ronzulli si è davanti ad “un’emergenza sociale” tornando a ribadire la necessità di “rendere obbligatoria l’installazione delle telecamere a circuito chiuso negli asili e nei centri per anziani e disabili”.