In commissione alla Camera la proposta per abolire “classi pollaio”

da Il Sole 24 Ore

Ha iniziato il suo iter in commissione Cultura e istruzione alla Camera una proposta di legge che mira ad abolire le cosiddette “classi pollaio”, modificando il numero di alunni per classe.

Il testo punta a fissare un tetto massimo di 22 studenti per ogni classe delle scuole primarie e secondarie. Attualmente la normativa prevede che nelle scuole primarie si possano avere fino a 27 studenti per classe, numero che aumenta a 28 nella secondarie di primo grado e addirittura a 33 – con la possibilità di derogare fino a 36 – per le secondarie di secondo grado.

«Come si può pensare di offrire un servizio di qualità con cifre come queste? Senza pensare che in Italia ci sono circa 200mila studenti con disabilità, che in aule sovraffollate non potrebbero mai fare un serio percorso di inclusione», hanno affermato le parlamentari Lucia Azzolina e Vittoria Casa, rispettivamente prima firmataria e relatrice della proposta di legge in discussione in commissione Cultura a Montecitorio.

«Dicendo basta alle “classi pollaio” saremo anche in grado di ripristinare le migliaia di posti di lavoro tagliati dalla legge Gelmini che ha aumentato il rapporto tra insegnanti e alunni»,
hanno proseguito Azzolina e Casa.

In commissione Cultura e scuola alla Camera, le deputate Valentina Aprea (Fi) e Anna Ascani (Pd) hanno fatto però notare che il progetto è improponibile dal momento che mancano i fondi. «L’ostilità a discutere la proposta di legge per la riduzione
del numero di alunni per classe da parte del Pd e di Forza Italia è imbarazzante», ha replicato il presidente della commissione, Luigi Gallo (M5S). «Per fortuna il M5S continua a sostenere questa battaglia di civiltà nel nostro Paese per la sicurezza dei ragazzi, per la qualità didattica, per ampliare l’organico della scuole e rendere più efficace tutto il lavoro nella scuola che richiede quell’attenzione ad ogni singolo. Ci sarà tutto il mio impegno a chiedere le risorse necessarie al governo già per il 2020 per dare un segnale straordinario allascuola. E’ una battaglia storica che vuole ridare dignità al nostro Paese», ha concluso Gallo.

Quanto alla Lega, se è d’accordo sul principio di abolire le classi pollaio (il principio era anche contenuto nel contratto di governo) l’impressione è che vi siano perplessità sulla
possibilità di trovare i fondi necessari in tempi contenuti.