Semplificazioni: sindacati perplessi

da Tuttoscuola

I sindacati non hanno accolto con entusiasmo la volontà del Ddl Semplificazioni di intervenire sulla scuola, né tantomeno l’emendamento al decreto semplificazioni.

Mentre infatti alcuni argomenti del Ddl Semplificazioni vanno nella direzione di una effettiva semplificazione dell’organizzazione dell’amministrazione scolastica, secondo Flc Cgil tutti gli altri sono temi dal fortissimo impatto sull’organizzazione e la vita democratica della scuola, con effetto di ricadute sui rapporti, sul ruolo e le responsabilità di tutte le componenti della comunità educante.Per questo motivo gli altri temi – secondo il sindacato di Francesco Sinopoli – in particolare quelli concernenti gli organi collegiali e gli ordinamenti scolastici (compresa la disciplina su educazione fisica) non possono essere affidati ad una misura quale il decreto delegato – che, come noto, è un atto normativo adottato direttamente dal Governo – senza alcun confronto parlamentare.

Tali argomenti, dunque, vanno espunti dal testo di legge sulla “semplificazione” e affidati alla revisione normativa tramite uno specifico provvedimento, ovvero un disegno di legge, il cui iter procedurale consenta un ampio confronto parlamentare oltre alla partecipazione, al coinvolgimento e alla consultazione di tutte le parti interessate, dalle organizzazioni professionali di settore, a quelle dei genitori e studenti, ai sindacati.

La FLC CGIL – leggiamo in un comunicato – ritiene certamente opportuna la necessità del riordino degli Organi Collegiali della scuola sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello territoriale, regionale e nazionale, ma ritiene inaccettabile l’ipotesi, prospettata dal DDL in discussione, che il governo possa procedere, in presenza del tuttora vigente T.U. 297/94, con lo strumento della legge delega, in relazione ad alcuni provvedimenti di particolare rilevanza tra i quali, tra gli altri, sono compresi la revisione degli ordinamenti didattici e scolastici nonché dell’autonomia scolastica di cui al Regolamento emanato con D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275. Se, dunque, non si vogliono ripercorrere strade già percorse anche da chi oggi sta al governo, è necessario un confronto serio e continuo con le scuole sui processi riformatori che si intendono mettere a punto. In tale quadro crediamo che il Governo e il Parlamento debbano avviare un grande confronto con le scuole, le Organizzazioni sindacali, le Associazioni professionali e tutti i soggetti interessati affinché si giunga quanto prima al riordino complessivo degli Organi Collegiali scolastici che risalgono al 1974 e sono ormai inadeguati alle esigenze della scuola dell’Autonomia. Stesso principio vale per la razionalizzazione degli ordinamenti didattici e scolastici e per qualsiasi intervento si metta in programma per la scuola del nostro Paese”.

Uil Scuola: “Un groviglio normativo”

Il DDL semplificazioni, non solo non semplifica – rilancia il segretario Uil Scuola, Pino Turima complica e crea problemi al funzionamento regolare delle sistema scolastico, lancia un ponte politico, in continuità con politiche regressive, già sperimentate con Brunetta, prima, con  Renzi, poi, che non possono non vederci fortemente contrari. 

Tutte politiche caratterizzate dalla teoria della disintermediazione sindacale, da una logica autoreferenziale che non tiene conto delle persone, gestite algebricamente da un sistema burocratico autoritario fatto di decreti e divieti. Il Ministro faccia bene i suoi conti – continua Turi -, se dovessero passare gli emendamenti annunciati dai relatori al provvedimento, si stravolgerebbe la gestione del personale. Un vero e proprio atto ostile verso il personale e chi lo rappresenta sindacalmente. Come sempre l’azione della UIL Scuola sarà definita in risposta alle scelte che il Governo  vorrà attuare, e sarà basata sull’esigenza prioritaria di rappresentanza del personale e di difesa del modello di scuola laico, statale, autonomo“.

Decreto Semplificazioni, Cisl Scuola: “Fare subito chiarezza”

Oltre al Ddl Semplificazioni a destare preoccupazione nel mondo sindacale è anche il suo omonimo, il decreto Semplificazioni. In particolare, a sollevare i dubbi dei sindacati è l’emendamento che estende “al personale docente ed educativo di ogni ordine e grado di istruzione”, e quindi vale anche per la scuola dell’infanzia, le misure attualmente in vigore per gli insegnanti delle superiori. In parole povere, non si potrà cambiare scuola per i prossimi 5 anni. La proposta è stata depositata ma non è ancora stata approvata. Tra le novità anche ritocchi per il reclutamento dei presidi e un compenso per chi presiede le commissioni di esame alle medie.
A guardare con perplessità il decreto Semplificazioni è Maddalena Gissi (Cisl Scuola):Per essere una norma che ha l’obiettivo di semplificare, è davvero notevole il livello di confusione che sta producendo. A suscitare il dilemma è la relazione illustrativa degli emendamenti ad ddl ‘semplificazioni, che mette confusamente assieme vincoli di natura diversa, alcuni di fonte legislativa, altri di fonte contrattuale. Da qui la necessità di fare subito chiarezza, anche per fugare il sospetto che siano proprio le relazioni sindacali a essere considerate oggi un fastidioso elemento di disturbo all’ordinato svolgimento dei processi di decisione, e non un fattore di arricchimento della dialettica democratica che può concorrere in modo positivo al ‘buon governo’ della comunità. Stagioni che credevamo superate verrebbero a riproporsi con tratti addirittura più accentuati e preoccupanti”.