L’Istituto sordi di Roma ricorda l’Olocausto

Redattore Sociale del 26-01-2019

Giornata della memoria. L’Istituto sordi di Roma ricorda l’Olocausto

Trasmesso in prima nazionale il docu-film “Memories of Warsaw Ghetto”: la storia di Genio, un ragazzo ebreo sordo durante l’occupazione nazista in Polonia. Ivano Spano, commissario straordinario dell’Istituto statale sordi di Roma: “Ricordare il passato ci aiuta a capire come vogliamo vivere il presente”. 

ROMA. Il racconto del ghetto di Varsavia attraverso i ricordi di Eugene Bergman, all’epoca solo un ragazzo, che è divenuto sordo dopo essere stato colpito dal calcio di un fucile. È con la proiezione del docu-film “Memories of Warsaw Ghetto”, del regista sordo Alexander Genievsky, che l’Istituto statale sordi di Roma ha voluto ricordare la Giornata della memoria, celebrata il 27 gennaio di ogni anno. Grazie all’integrazione tra le testimonianze in Lingua dei segni e la ricostruzione teatrale degli eventi storici, il docu-film ricostruisce le vicende tra il 1940 e il 1943, quando il piccolo Genio e la sua famiglia lottano per sopravvivere alla persecuzione nazista, scoprendo all’interno del ghetto un tessuto di resistenza, solidarietà e vitalità difficilmente immaginabile in una comunità allo stremo delle forze.

“Ricordare il passato ci aiuta a capire come vogliamo vivere il presente”, ha detto Ivano Spano, commissario straordinario dell’Istituto statale sordi di Roma che, anche quest’anno, ha organizzato “Testimonianze silenziose”, un appuntamento ormai alla nona edizione, per ricordare le vittime del Nazismo: un momento oscuro della nostra storia in cui, ha ricordato Spano, “le persone normali si sono trasformate nei più atroci carnefici”. “Sono state 450 mila le persone liquidate all’interno del ghetto di Varsavia”, ha ricordato Luca Des Dorides, introducendo la proiezione. “Quest’anno abbiamo deciso di occuparci delle vittime attraverso la proiezione di un documentario su un ragazzo ebreo sordo”.

L’obiettivo del docu-film non è solo quello di ripercorrere la memoria storica dell’occupazione nazista, ma anche quello di ricostruire le atmosfere dell’epoca: la paura, la miseria, la fame accanto al forte senso di identità e di comunità che ha caratterizzato la vita nel ghetto. Senza dimenticare di raccontare anche quella parte della storia riguardante coloro che hanno aiutato agli abitanti del ghetto. Quanto al regista Alexander Genievsky, si tratta di un cittadino americano nato in Russia che, all’età di 21 anni, è diventato sordo mentre svolgeva il servizio militare in Afghanistan. “Questo documentario, come altri, costituisce la nostra ricchezza – ha detto Francesca Di Meo del Centro di documentazione dell’Istituto statale sordi –. Appartiene al fondo Cinedeaf e fa parte, a tutti gli effetti, del circuito del cinema sordo di cui Alexander Genievsky è un esponente”. Nel cast del film, in qualità di narratore, anche lo statunitense Bernard Bragg, uno dei maggiori attori, drammaturghi e scrittori sordi della sua generazione, scomparso a settembre dello scorso anno. 

di Antonella Patete