Classi pollaio, ma quante sono

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da ItaliaOggi 

Emanuela Micucci

Le classi pollaio potrebbero essere 19.096, il 5,17% del totale, ma non è sicuro che sia così. Mentre la quasi la metà delle sezioni, 154.730, è sotto la soglia di legge per costituire una classe. Le tabelle sul numero di alunni e di classi fornite dal sottosegretario all’istruzione Lorenzo Fioramonti alla Commissione Cultura della Camera come contributo alla discussione della proposta di legge M5S sulla formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado, non fanno definitivamente chiarezza sulle classi con alunni sovranumerali rispetto ai limiti di legge.

Per contarle, infatti, bisogna prima stabilire a quale norma vigente si fa riferimento per fissare il limite massimo di studenti per classe. Una difficoltà ben evidenziata proprio dai tecnici della Camera nel Dossier che illustra la proposta di legge.

Per individuare la patologia del «pollaio» si prende il limite di 25 alunni (più 1 docente) posto per le norme antincendio (Dm 26 agosto 1996 del ministero dell’interno) per il deflusso dalle aule, oppure il termine fissato per la costituzione delle classi dal Dpr 81/2009, limite che in organico di fatto è consentito possa aumentare del 10%.

Considerando questa norma, per le scuole dell’infanzia il limite massimo di bambini per sezione è di 26, elevabile a 29. Per la primaria è di 26 alunni, elevabili a 27. Per le prime classi delle medie 27 ragazzi, elevabili a 28. Per le prime classi delle superiori di 30 studenti. Il numero di classi della scuola dell’infanzia con più di 26 alunni sono 3.021, quelle tra 26 e 30 bambini sono 4.899, quelle tra 31 e 34 sono 84 e quelle con oltre 34 allievi son 212. Per un potenziale numero complessivo di 5.195 classi sovranumerali, il 12,22% delle complessive 42.523 classi della materna. Meno delle classi al di sotto della soglia minima di 18 alunni che sono 8.099, il 19,05% Alla primaria, invece, superano i 26 alunni 1.793 sezioni, altre 4.945 ne hanno tra 26 e 30, ci sono 29 classi tra i 31 e i 34 ragazzi e 19 sono frequentate da oltre 34 alunni.

In totale, le classi che superano il limite di 26 alunni sono 4.993, il 3,87% delle 129.167 sezioni totali di primaria. A superare, al contrario, il limite minimo di 15 alunni sono ben 25.029 classi, il 19,38%. Ad essere regolari alle medie sono solo 62.860 classi, quelle, cioè che hanno tra i 18 e i 17 studenti. Hanno meno dei 18 studenti minimi per sezione 14.830 classi, il 19,18%. Mentre superano i 26 alunni 1.491 sezioni, in 7.251 ne hanno tra 26 e 30, altre 15 hanno tra 31 3 34 ragazzi e 15 superano i 34 alunni. Le classi pollaio sarebbe quindi 7.331, il 9,48% delle totali 77.304 sezioni. Infine, alle superiori sono 1.577 le classi che superano i 30 alunni, 1.310 quelle con un numero di studenti compreso tra 31 e 34 e 267 quelle con oltre 267 ragazzi. In totale 1.577 classi sovranumerali, l’1,31% delle complessive 120.447. Di contro il limite di norma di 25 alunni per formare le prime classi delle superiori non è rispettato in 106.776 sezioni dove gli alunni sono meno di 25: una quota pari all’88,65% del totale.

Solo 28.075 classi alle superiori, infatti, rispetterebbero i limiti di legge della composizione delle classi, che in questo caso coincide con quello dettato anche dalla normativa antincendio, cioè appena il 23,31%. Sulle 369.441 classi dalla materna alle superiori, dunque, sarebbero sovranumerali 19.096. Mentre sotto la soglia minima di alunni per formare una classe si troverebbero ben 154.730, il 41,88% del totale, quasi la metà. Boom di classi sovraffollate in Lombardia, prima regione con 3.054 sezioni, di cui 1.042 solo alle medie. Seguita dalla Puglia con 1.995 classi pollaio e dall’Emilia Romagna con 1.147 sezioni, che alle superiori si riducono drasticamente a 92 rispetto agli altri gradi di istruzione.

A complicare il calcolo delle classi sovranumerali le precisazioni del Miur che ad ItaliaOggi sottolinea che «i dati sono stati presi dall’Anagrafe Nazionale e sono provvisori» poiché «è una elaborazione fatta a dicembre», il 18. «Saranno consolidati solo alla fine dell’anno scolastico». Inoltre, «il numero degli alunni assegnati alle singole classi potrebbe essere frutto di inesattezze nella definizione delle classi in Anagrafe da parte delle scuole