Formazione-Professionalizzazione-Territorio-Lavoro

Formazione-Professionalizzazione-Territorio-Lavoro:
al “Morvillo Falcone” di Brindisi un esempio del futuro,

di Maurizio Tiriticco

Com’è noto, stiamo attraversando un periodo per certi versi difficili, per altri interessante, per quanto riguarda sia il nostro Paese che la nostra scuola.
L’ingresso in Europa ci costa numerosi sacrifici, ma la prospettiva di una società più equilibrata e più giusta in cui i nostri giovani possano ritrovare quella sicurezza del domani che oggi manca loro, ci conforta anche se gli obiettivi ci appaiono ancora lontani e non sempre chiaramente definiti.
La nostra scuola è attraversata da un processo riformatore che mette in discussione strutture, assetti organizzativi, contenuti culturali e gli stessi percorsi formativi. Anche in questo campo si possono individuare elementi di incoraggiamento e di certezza, però all’interno di un contesto ancora instabile e confuso.
Certamente, quello che conta è l’ottimismo della volontà e la consapevolezza che, se ciascuno di noi si adopera per il cambiamento, il futuro è allora saldamente nelle nostre mani.
Ed è questa la lezione che ci viene dalla lettura attenta delle pagine che seguono, che sono una testimonianza preziosa del nostro assunto. Dallo studio e dal lavoro di questi giovani emergono chiaramente due cose: che la nostra società sempre più dovrà aprirsi allo “Stato sociale”, in quanto sempre più necessita di servizi adeguati per far fronte alle difficoltà che una società complessa propone ai suoi cittadini; che, pertanto, gli studenti che operano in un istituto professionale per i servizi sociali si trovano al centro di uno di quei cambiamenti che caratterizzerà la società del futuro.
Nel lavoro di questi giovani si coniugano così due fattori trainanti che caratterizzano il divenire delle società ad alto sviluppo: da un lato l’incremento delle attività imposte dal Welfare State, in gran parte assolutamente nuove rispetto a ciò che il mondo del lavoro tradizionalmente offre; dall’altro l’evoluzione e l’incremento di nuovi profili professionali.
Ne consegue che in una scuola lavorare in una dimensione di questo tipo significa mobilitare risorse all’interno dell’istituto, ma soprattutto sul territorio. Nello specifico, gli studenti e i docenti dell’Istituto Professionale “F.L.Morvillo Falcone” hanno costruito e percorso itinerari formativi nei quali sono stati coinvolti enti locali, università, ASL, i servizi presenti sul territorio, e ciò perché solo una scuola a tempo pieno e a spazio aperto può arricchire ed esaltare le discipline di studio e renderle significative ai fini di un apprendimento concreto e dell’acquisizione di competenze professionali del tutto nuove.
Dalla lettura attenta dei documenti della presente pubblicazione emerge come diversi elementi di studio come gli aspetti medico-sanitari, le problematiche psico-sociali, le didattiche della comunicazione verbale e non verbale, il gioco e l’animazione siano stati opportunamente curvati alle esigenze della formazione degli allievi e dell’intervento sul territorio in una integrazione di studio, sperimentazione, cambiamento, che ha interessato e coinvolto scuola, operatori, cittadini destinatari dei servizi.
Da un quadro di questo tipo e dalle attività che si conducono nell’Istituto Professionale di Brindisi emerge un elemento di grande importanza che occorre sottolineare con forza: quando un curriculo formativo riesce a coniugare con metodologie corrette il peso e l’autorevolezza delle singole discipline con l’impegno nel mondo del lavoro, i giovani acquisiscono una preparazione completa e complessiva in ordine alle conoscenze e alla maturità personale congiunta con competenze professionali immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.
E ciò dimostra che l’Istituto “Morvillo” può degnamente testimoniare che la sfida lanciata negli ultimi anni dalla Direzione Generale dell’Istruzione Professionale per cambiare radicalmente le sue finalità e proporre ai suoi studenti ambiziosi obiettivi formativi, quali richiesti dalla società contemporanea, può considerarsi vincente.
Non solo; va anche sottolineato che non ci sarà una riforma complessiva della scuola italiana che non tenga conto di quanto l’Istruzione professionale ha fatto e sta facendo. L’area di approfondimento, l’aria delle equivalenze, l’area di indirizzo, la terza area, l’apprendimento modulare per nuclei fondanti, il debito e il credito formativo, per citare alcuni fattori caratterizzanti che per l’Istruzione Professionale sono innovazione e quotidianità nel contempo, costituiscono, com’è noto, gran parte delle innovazioni attualmente in discussione nel Parlamento e nel Paese.
Tutto ciò conforta il nostro impegno di operatori scolastici, ma conforta soprattutto l’impegno degli studenti e dei docenti del “Morvillo” e di tutti coloro che hanno lavorato e lavorano con loro!

12 novembre 2014