Bussetti: questo Governo risponde ai bisogni della scuola ma si parla troppo dei prof, poco di Ata e alunni

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Il 1° marzo il ministro dell’Istruzione non ha parlato solo di autonomia vera da adottare nelle scuole, di cellulari in classe, della nuova maturità e del bullismo che imperversa: a colloquio con Mattino Cinque, Marco Bussetti ha anche affrontato la politica del governo gialloverde sul fronte scolastico.

“Do un buon voto a questo Governo”

“Io ho cercato da subito di avvicinare il ministero alle scuole e far capire che lavoriamo per il bene dei nostri ragazzi”, ha detto il titolare del Miur.

Per poi dire di volere dare “un buon voto a questo Governo” composto da M5S e Lega.

“L’autocritica è sempre fondamentale per cercare di migliorare ma l’obiettivo che per la scuola era di ascoltare e cercare di risolvere i bisogni, credo sia stato fatto in modo ottimo da parte del Governo”.

“Negli ultimi anni – ha aggiunto – avevamo vissuto la Buona Scuola, parlando troppo dei professori e troppo poco degli studenti e del personale amministrativo che è la struttura portante della scuola”.

Una sottolineatura importante: il ministro ha di fatto ricordato che tra gli “attori” che operano nella scuola non vi sono solo gli insegnanti, ma anche gli Ata e prima ancora gli alunni.

“Ho fatto rientrare delle mamme di Agrigento con figli disabili”

Poi, però, inevitabilmente, le parole di Bussetti sono tornate a riferirsi ai docenti, in particolare a quelle diverse migliaia che sono stati costretti a spostarsi da casa per via dell’algoritmo introdotto assieme al piano straordinario di assunzioni della Legge 107 del 2015.

“La Buona Scuola – ha dichiarato il ministro – ha causato effetti non certo positivi. L’operazione di mobilità ha provocato danni a persone che si sono viste sradicate dal proprio territorio e costrette a lavorare a molti chilometri di distanza da casa. Sono riuscito a far rientrare alcune mamme di Agrigento che con figli disabili erano state costrette a spostarsi a chilometri di distanza”.

I concorsi sono la via maestra per coprire i vuoti

Infine, Bussetti ha sottolineato che “c’è una presenza di cattedre maggiore al Nord rispetto al Sud” ricordando pure che questo avviene malgrado via sia “un calo demografico anche nelle scuole”.

“Vista l’esigenza di personale – ha concluso il responsabile del Miur – procederemo con dei concorsi, lo stiamo già facendo con gli insegnanti di sostegno: a breve saranno attivati corsi per 14 mila docenti, altri se ne aggiungeranno nei prossimi anni per una copertura di 40 mila posti e poi vorrei assumere tanti docenti: la scuola ha bisogno di stabilità”.

In arrivo la specializzazione sul sostegno per 14 mila docenti

È di poche ore fa la notizia che sul sostegno il Miur intende procedere spedito: le prove di accesso alle scuole di specializzazione per la didattica rivolta agli alunni con disabilità, per 14 mila docenti, pur se leggermente prorogate, si svolgeranno il 15 aprile (di mattina per la Scuola dell’infanzia e di pomeriggio per la Scuola primaria) e il 16 aprile (di mattina per la Scuola Secondaria di I grado e di pomeriggio per la Scuola secondaria di II grado).

Dopo la pubblicazione del primo bando, ad opera dell’Università della Calabria, anche gli altri atenei si stanno affrettando a pubblicare i loro bandi, comprensivi di istruzioni e costi.