Roma sparita!

Roma sparita!

di Maurizio Tiriticco

Quando nel lontano 1934 la mia famiglia si trasferì da Torino a Roma, mia madre si preoccupò di farmi conoscere le cose belle della città, più a piedi che in tram! Ricordo la mia grande emozione! Il Colosseo! Vi si entrava liberamente! Romani, pochi! Turisti, nessuno! E alla Fontana di Trevi gettai i miei cinque centesimi, la moneta più piccola di cui allora si disponeva! Anche qui romani pochi, turisti, nessuno! E c’era anche il ponte del soldino sul Tevere! Ora non c’è più: fu demolito nel 1941. E poi i parchi: il Parco Nemorense, vicino alla nostra abitazione, nella via omonima! E poi Villa Borghese, dove andavo accompagnato dalla nonna! Aiuole e fiori, tanti fiori. E fontane e tanta acqua! E bambini tanti, che giocavano! E si guardavano bene dal calpestare le aiuole! Che erano debitamente recintate e sorvegliate da vigili addetti in bicicletta, autorevoli, con una divisa verde.
Ora sono mezzo azzoppato e posso dirmi fortunato! Non devo assistere allo sfascio progressivo della mia bella città! Cittadini incivili! Turisti mordi e fuggi che bivaccano sulla scalinata di Trinità dei Monti! Dall’Alto dei Cieli gli architetti che l’hanno progettata e costruita agli inizi del ‘700, Specchi e De Sanctis, là dove prima c’era una salitaccia di cespugli e dirupi, vedono e piangono. Io e molti cittadini come me lanciamo tonnellate di accidenti contro questa aggressione, che però non hanno alcun effetto! Panini imbottiti e Coca Cola riempiono la pancia di turisti tanto affamati quanto ignoranti! Che poi si lavano i piedi gonfi delle camminate tanto faticose quanto inutili nella fontana della Barcaccia!
E Bernini dall’Alto piange anche lui! Da tutto il mondo… masse di analfabeti vengono all’assalto dei nostri bei monumenti e delle nostre belle quattro basiliche! Ricordo! Il 20 settembre del lontano 1870 i sudditi del Papa si spaventarono, e tanto, quando l’esercito sabaudo prese a cannonate le mura Aureliane nel pressi della Porta Pia sulla via Nomentana. E si lamentavano: “Che sarà di noi? E del nostro amato Pio IX? Questi sono dei senzaddio! Mejo er Papa che un Re carbonaro e magnapreti!… Proprio mo’ ch’è morto Mastro Titta… mo’ ce ne porteno n’antro… questi ciammazzeno tutti… so’puro pe’ Garibbaldi… che cià già provato a veni’ a Roma… Sì, ma lavemo fatto fori… lassù ai Monti Parioli”. Poveri miei concittadini del lontano 1870! Non sapevano che dopo 150 anni… altro che garibaldini! Altro che bersaglieri!
Sono tornati i barbari! “L’ultimo sacco di Roma – copio dal web – avvenne il 6 maggio del 1527, da parte delle truppe dei lanzichenecchi, soldati mercenari tedeschi arruolati nell’esercito dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo. Un sacco che provocò un tragico bilancio: 20.000 cittadini furono uccisi, 10.000 fuggirono, 30.000 morirono per la peste portata dai lanzichenecchi. E il Papa Clemente VII dovette arrendersi e pagare ben 400.000 ducati”. Mi chiedo: quanto dovremmo pagare per tenere lontani da Roma i nuovi barbari?
A Rrromaaa diiimooo: nun ce sta più religgioneee!!!