Lettera a Pino

Lettera a Pino

di Maurizio Tiriticco

Caro Giuseppe! Tu mi scrivi: “Grande Maurizio!!! Perché non continui con le tue esperienze, dopo la caduta del fascismo? Te ne saremmo grati. Un abbraccio da Pino Greco”

Eccomi! — Carissimo! Io fino a quel male/bene/detto 25 luglio del 1943 ero convinto che, nonostante tutto, la guerra prima o poi l’avremmo vinta! Anche perché girava la voce che Hitler aveva certe micidiali armi segrete, per cui, prima o poi… Comunque, qualche dubbio mi venne, e sai quando? Il 19 luglio del 1943! Il mio Duce era a Feltre per un incontro con Hitler. Io abitavo ad Ostia, pardon, Lido di Roma, perché, con la costruzione della Via Imperiale, oggi Cristoforo Colombo, Ostia sarebbe veramente diventata il Lido di Roma e la capitale finalmente avrebbe avuto lo sbocco al suo mare! Del resto era da sempre “mare nostrum”! Abitavo proprio ad Ostia – mio padre lavorava all’idroscalo alla foce del Tevere – e stavo giocando sui prati sotto casa – avevo conseguito la licenza ginnasiale e mi apprestavo per il liceo classico… ma a un certo punto… verso le 11 cominciammo a sentire un sordo rumore venire dal cielo… di che si trattava? Un temporale vicino? Macché!
Cominciammo a vedere venire dal mare formazioni di aerei… erano centinaia, veramente… si avvicendavano sul nostro cielo e la direzione era Roma… fortezze volanti americane e bombardieri inglesi, sapemmo dopo… dopo qualche minuto un rimbombo sordo e continuo proveniva da est, da Roma, e più tardi nuvole di fumo nero all’orizzonte… eravamo tutti costernati! E certi che Roma sarebbe stata distrutta! Il bombardamento durò a lungo… povera nostra grande capitale, la Caput mundi, quella dei sette colli su cui il Dio sole amava aggiogare i suoi cavalli… Roma comunque non fu distrutta! Gli angloamericani sapevano bene dove e come mirare: lo scalo merci delle ferrovie adiacente al cimitero ed al quartiere San Lorenzo. Quello scalo merci in effetti fu totalmente distrutto ed il quartiere subì danni serissimi e centinaia di morti. Il Papa, Pio XII, corse sul posto a benedire i morti e a soccorrere i feriti.
Caro Giuseppe! Solo allora cominciai a capire che la vittoria dell’Asse era più incerta che mai! E poi, con il 25 luglio, quando ci risvegliammo con il Duce scomparso – solo molto più tardi sapemmo della sua cattura – e con il Maresciallo Badoglio capo del governo, capimmo che… insomma… altro che dubbi… il comunicato recitava “la guerra continua”, ma ormai avevamo solo certezzze… la pace era vicina, ma quando? E un interrogativo… quando sarebbe finita… finalmente… la guerra? Dovevamo solo aspettare! E poi venne quell’8 settembre! La guerra era veramente finita! Il comunicato venne diffuso su far della sera!!! Figurati la gioiaaa!!! Eravamo tutti felici… strafelici, ma… ma… ma… non era finita affatto! Il “bello” doveva ancora venire!
E venne! E come! Ebbe inizio l’occupazione tedesca, terribilie, mostruosa… i nostri alleati divennero nel corso di una notte i nostri peggiori nemici! Ricordi il film “Tutti a casa” con un impareggiabile Alberto Sordi? E i nemici divennero i nostri amici migliori! Attesi con ansia a Roma per lunghi lunghissimi nove mesi. Con la paura per noi ragazzi di essere rastrellati… i tedeschi chiudevano una strada e catturavano i più giovani! Li spedivano ad Anzio a scavare trincee! Organizzati con la Todt! E per me raggiungere il liceo “Giulio Cesare” era pericoloso! Ad ogni angolo di strada ti dovevi guardare avanti e indietro, a destra e a sinistra! Ci stanno i tedeschi??? NO!!! E allora andiamo! I nove mesi più lunghi della mia vita!
E poi FINALMENTE venne quella benedetta sera del 4 giugno 1944… abitavo a Montesacro… telefonate da San Giovanni!!! So’ arivati l’americani! So’ arivati!!! Ma dove? Qua a Montesacro ce stanno i tedeschi! Ce state a pijà per culo.. Invece no! Era tutto vero! E a Montesacro le prime camionette americane giunsero la mattina del cinque! Una fu colpita dai tedeschi sul Ponte Tazio sopra l’Aniene! Ricordo i militari alleati morti coperti da qualche nostro concittadino da un’amorevole coperta! FINALMENTE… insomma… era scoppiata la pace! Quella vera finalmente… almeno per noi romani! In effetti, per quella pace vera ed eguale per tutti dovemmo ancora aspettare! E il resto è noto! E qui mi taccio! Abbracci, carissimo! Ah! Dimenticavo! La prima cosa che feci dopo la Liberazione! Impadronirmi della politica, di cui il fascismo mi aveva derubato! Ormai eravamo in un’Italia libera! E quella libertà dovevamo esercitarla! Perché qualcuno non ce la rubasse un’altra volta! Corsi alla Sezione “Dieci Martiri” di Montesacro del PCI e “presi la tessera”! Per me fu il primo dovere civile, di un cittadino libero in un Paese libero! Il resto lo sai! E’ storia comune! Comunque, puoi trovare sul web il mio BALILLA MOSCHETTIERE! Dove potrai leggere di tutto e di più! Basta un click! Un abbraccio, Maurizio