Maturità 2019, prova orale: ecco cosa non ci sarà nelle buste

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da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Carlino

In ottemperanza a quanto stabilito dal decreto legislativo n.62/2017, la prova orale della maturità subirà dei cambiamenti.

L’esame resta multidisciplinare, ma in mancanza della tesina le commissioni prepareranno un elenco di spunti sulla base del documento che sarà consegnato il 15 maggio dal Consiglio di classe.

Per garantire a tutti i candidati trasparenza e pari opportunità, la commissione predisporrà, per ogni classe, un numero di buste con i materiali di avvio del colloquio pari al numero dei candidati aumentato almeno di due unità, in modo da assicurare anche all’ultimo candidato di esercitare la facoltà di scelta fra tre buste.

Maturità 2019, cosa conterranno le buste

I materiali di partenza saranno predisposti dalle stesse commissioni, nei giorni che precedono l’orale, “tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno come ogni anno in vista degli Esami”.

Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare.

I materiali delle buste già scelte dai candidati non potranno essere riproposti in successivi colloqui. La durata del colloquio?  Per i tecnici ministeriali non deve essere superficiale, ma non troppo lungo (massimo 60 minuti).

Maturità 2019, cosa non conterranno le buste

Cosa, invece, non potrà contenere? Secondo i tecnici del Miur non devono esserci domande, serie di domande, argomenti, riferimenti a discipline.

SCARICA IL PDF CON TUTTO SULL’ORALE elaborato dal Miur

Maturità 2019, le date da ricordare

La prima prova, Italiano, è messa in calendario per il 19 giugno, a partire dalle 8.30. il giorno dopo, giovedì 20 giugno, sempre alle 8.30, ci sarà la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. L’ordinanza sull’esame di stato individua anche le date per le eventuali prove suppletive.