Note sul registro abolite alle elementari, Bussetti: “Non è vero, restano”

da La Tecnica della Scuola

Di Andrea Carlino

Abolite le sanzioni a carico dei bambini indisciplinati delle scuole primarie, dalla nota sul registro fino all’espulsione.

Così come già segnalato dalla Tecnica della Scuola, la Camera ha approvato un emendamento al ddl che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, con cui viene abrogata una norma del 1928 che prevedeva queste punizioni.

Il provvedimento ora dovrà passare al Senato. “E’ un segno di civiltà”, ha detto il presidente M5s della commissione Cultura e scuola della Camera Luigi Gallo, “stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione”.

Le sanzioni abolite

Secondo l’articolo 414 del Regio decreto 1297, che non potrà più essere preso in considerazione, “verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.

La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.

Resta da capire, tuttavia, come si dovranno comportare le scuole laddove le famiglie non siano collaborative: è un caso tutt’altro che trascurabile, visto che negli ultimi anni si è fatto sempre più difficile il rapporto con molti genitori, una parte dei quali arriva a compiere atti di violenza, fisica o psicologica, nei confronti del corpo insegnante.

“Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante”, ha continuato Gallo, “va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”.

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, però, nega

A Radio Capital, però, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nega: “Abolito un vecchio decreto, resta in vigore il decreto legislativo del 2009 che stabilisce le sanzioni”.