Educazione civica, primo via libera alla legge che introduce un’ora in più a settimana

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Via libera della Camera alla proposta di legge che reintroduce l’educazione civica come materia obbligatoria nella scuola primaria e secondaria. I voti a favore sono stati 451, nessun contrario, tre gli astenuti. La nuova “materia” sarà insegnata per non meno di 33 ore annue, pari a 1 a settimana, e una volta decollata prenderà il posto dell’attuale cittadinanza e costituzione (prevista da Mariastella Gelmini, ma debuttata solo recentemente).
Ecco articolo per articolo il contenuto del provvedimento che ora passa all’esame del Senato.

Albo buone pratiche di educazione civica
Il Miur dovrà istituire l’Albo delle buone pratiche di educazione civica al fine di condividere e diffondere soluzioni organizzative ed esperienze di eccellenza. Inoltre, si prevede l’indizione, con cadenza annuale, di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, per ogni ordine e grado di istruzione. Il concorso è indetto con decreto Miur. Ogni due anno il Miur dovrà presentare una relazione al Parlamento sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata all’educazione civica.

Arriva la nuova educazione civica
Si stabilisce che l’educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. Inoltre, si prevede che l’educazione civica declina nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, anche al fine di promuovere i principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona.

Cittadinanza digitale
Nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, l’offerta formativa relativa all’insegnamento dell’educazione civica prevede almeno il conseguimento delle seguenti abilità e conoscenze digitali, da sviluppare con gradualità e tenendo conto dell’età degli studenti: analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali; interagire attraverso una varietà di tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto; informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali pubblici e privati. E ancora: cercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali; conoscere le norme comportamentali da osservare nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’interazione in ambienti digitali. Adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversità culturale e generazionale negli ambienti digitali; creare e gestire l’identità digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identità altrui. Utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri; conoscere le politiche sulla privacy applicate dai servizi digitali sull’uso dei dati personali; essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere se stessi e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli delle tecnologie digitali per il benessere psicofisico e l’inclusione sociale. Via libera anche all’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri dell’adolescente digitale, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.

Conoscenza della costituzione già all’infanzia
Si dispone che la conoscenza della Costituzione rientra tra le competenze di cittadinanza che gli studenti di ogni percorso di istruzione e formazione devono conseguire, e che gli studenti devono avvicinarsi ai contenuti della Carta costituzionale già a partire dalla scuola dell’infanzia, oltre che nel corso del primo e del secondo ciclo di istruzione. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, sono inoltre attivate iniziative per lo studio degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale. E ancora: richiamando esplicitamente gli artt. 1 e 4 della Costituzione, si stabilisce che possono essere promosse attività per sostenere l’avvicinamento responsabile e consapevole degli studenti al mondo del lavoro.

Da emanare apposite linee guida
Il Miur, con proprio decreto, dovrà definire linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che individuano specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, con riferimento a: Costituzione italiana; istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale; elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.

33 ore annue, 1 a settimana
Dal 1° settembre dell’anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore della legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è attivato l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, ed esso è oggetto di valutazione periodica e finale, espressa in decimi. Inoltre, l’articolo stabilisce che nella scuola dell’infanzia sono avviate iniziative di sensibilizzazione al tema della cittadinanza responsabile. Le istituzioni scolastiche prevedono l’insegnamento dell’educazione civica nel curricolo di istituto, per un numero di ore annue non inferiore a 33 (corrispondente a 1 ora a settimana), da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto numero di ore, gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo. Per l’insegnamento dell’educazione civica si prevede l’utilizzo delle risorse dell’organico dell’autonomia. In particolare, l’insegnamento è affidato, anche in contitolarità, a docenti della classe e, più nello specifico, ove disponibili, a docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Per ciascuna classe, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, è individuato un docente coordinatore che ha, tra l’altro, il compito di formulare la proposta di voto, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti a cui è affidato il medesimo insegnamento. Per lo svolgimento dei compiti di coordinamento non sono dovuti compensi o indennità, salvo che la contrattazione d’istituto non stabilisca diversamente con oneri a carico del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.

Patto educativo di corresponsabilità
Si prevede che, al fine di valorizzare l’insegnamento dell’educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile, la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilità ed estendendolo alla scuola primaria. Con un emendamento del governo, approvato, si prevede che i bambini delle scuole elementari non dovranno più temere le sanzioni disciplinari, le note sul registro e le espulsioni. Si abrogano gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni. In pratica saranno le istituzioni scolastiche con l’estensione alla primaria del patto di corresponsabilità, quindi anche coinvolgendo le famiglie, a individuare le eventuali mancanze disciplinari e relative sanzioni e non più norme risalenti addirittura all’anteguerra.

Piano nazionale di formazione
Si prevede l’aggiornamento del piano nazionale di formazione al fine di ricomprendervi le attività di formazione dei docenti sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica.

Sì al link con altre esperienze extrascolastiche
L’insegnamento dell’educazione civica è integrato con esperienze extrascolastiche con altri soggetti istituzionali, del volontariato o del terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva. I comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole per quanto attiene, in modo specifico, alla conoscenza delle amministrazioni locali e dei loro organi, nonché della storia del territorio. Tali iniziative possono riguardare anche la fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali