Maturità 2019, il Colloquio in 4 parti: materiali e criteri per le buste. Nota Miur

da Orizzontescuola

di redazione

Maturità 2019: precisazioni Miur sulle modalità di svolgimento del colloquio. Nota Miur del 6 maggio 2019.

Punteggio e natura del Colloquio

Venti i punti a disposizione.  Natura pluridisciplinare e integrata e la sua importanza al fine di raccogliere elementi di valutazione significativi
sul livello di “preparazione” del candidato e sulle sue capacità di affrontare con autonomia e responsabilità le tematiche e le situazioni problematiche proposte.

Il colloquio – afferma il Miur – non è una verifica disciplinare. L’esito di tali verifiche infatti  è attestato, per gli ultimi tre anni di corso, dal punteggio del credito scolastico

Il colloquio  deve invece valorizzare i nuclei fondanti delle discipline, i cui contenuti rappresentano la base fondamentale per l’acquisizione di saperi e competenze.

Come si svolge il Colloquio

La commissione propone al candidato di

  • analizzare testi
  • documenti
  • esperienze
  • progetti
  • problemi

per verificare

  • l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline
  • la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera

Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.

Il colloquio accerta altresì le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione.

La scelta dei materiali da proporre

Il colloquio viene avviato con l’analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato, per poi svilupparsi in una più ampia e
distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che espliciti al meglio il conseguimento degli obiettivi del profilo educativo, culturale e professionale (PECUP). R

I materiali possono  possono essere costituiti da:

  • testi (es. brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);
  • documenti (es. spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, etc.);
  • esperienze e progetti (es.: spunti tratti anche dal documento del consiglio di classe)
  • problemi (es.: situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).

E’ opportuno che la commissione, in sede di riunione preliminare, individui i criteri alla base della scelta e la tipologia dei materiali da proporre ai candidati

Si ritiene che tra tali criteri possano essere inseriti:

  • la coerenza con gli obiettivi del PECUP;
  • la coerenza con il percorso didattico effettivamente svolto (documento del consiglio di classe);
  • la possibilità di trarre spunti per un colloquio pluridisciplinare

No disparità di trattamento tra i candidati:  la commissione porrà particolare attenzione alla scelta delle tipologie, anche in relazione alla natura degli indirizzi, e all’equivalenza del livello di complessità dei materiali

La scelta dei materiali, alla quale dovrà essere dedicata un’apposita sessione di lavoro, sarà effettuata distintamente per ogni classe/commissione, tenendo conto del collegamento con lo specifico percorso formativo e con il documento del consiglio di classe che lo illustra in modo dettagliato.

Il materiale non potrà essere costituito da

  • domande o serie di domande

E’ chiaro, altresì, che non tutte le aree disciplinari potranno trovare una stretta attinenza al materiale proposto, per cui i commissari di tutte le discipline si inseriranno progressivamente nello svolgimento del colloquio al fine di verificare le competenze acquisite in tutti gli ambiti disciplinari.

Il documento del 15 maggio

E’ necessario che il documento del 15 maggio descriva non solo i contenuti svolti ma anche l’attuazione della progettazione didattica in termini di attività, progetti, esperienze.

Opportuno spazio verrà dedicato ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento sviluppati nel corso del triennio, e alle attività correlate a “Cittadinanza e Costituzione”.

La scelta dei materiali per il colloquio è normativamente affidata in via esclusiva alla commissione d’esame. Il consiglio di classe, perciò, descriverà il percorso formativo e didattico che potrà orientare il lavoro della commissione, ma non potrà sostituirsi alla commissione stessa nell’indicare i materiali da utilizzare per lo spunto iniziale del colloquio.

Il Colloquio è formato da 4 parti

Il Colloquio è caratterizzato da  quattro momenti:
1) l’avvio dai materiali e la  successiva trattazione di carattere pluridisciplinare (buste)
2) l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento;
3) l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;
4) la discussione delle prove scritte

Studenti con disabilità o DSA

In particolare, per lo svolgimento del colloquio trovano applicazione, rispettivamente, l’art. 20, comma 7, e l’art. 21, comma 5, dell’ordinanza ministeriale i quali prevedono che le commissioni d’esame
sottopongano ai candidati con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento i materiali di cui all’art. 19, comma 1, predisposti in coerenza con il PEI o il PDP di ciascuno. Pertanto, non trova applicazione per i candidati con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento la procedura di cui all’art. 19, comma 5, dell’O.M. n.205 del 2019.

Coinvolgere tutte le discipline

“la commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse”.

Si segnala che i diversi commissari conducono il colloquio per le discipline per le quali hanno titolo purché correlate alla classe di concorso di cui sono titolari.

La nota Miur del 6 maggio