SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO

SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO ALLA DOCENTE DELL’ITI VITTORIO EMANUELE III DI PALERMO COLPITA DALL’INSENSATA E REPRESSIVA SANZIONE DELL’USR SICILIA

Sconcerto e rabbia suscita il provvedimento disciplinare inflitto dall’Ufficio Scolastico Regionale ad una docente dell’ITI Vittorio Emanuele III di Palermo. Il fatto che ha determinato l’irrogazione della grave sanzione si è verificato il 27 di gennaio in seno alle attività della scuola in occasione della giornata della memoria. In quell’occasione un gruppo di studenti della professoressa Dell’Aria, svolgendo il compito assegnato, hanno illustrato una presentazione in cui in due slides suggerivano un accostamento tra gli effetti della promulgazione delle leggi razziali e l’emanazione del decreto sicurezza e tra la conferenza di Evian del ‘38 e il vertice di Innsbruck del 2018, la prima per decidere la ripartizioni degli ebrei in fuga dalla Germania nazista e il secondo per concordare la ripartizione in Europa dei migranti. Ebbene la professoressa è stata sanzionata dai solerti funzionari ministeriali con una sospensione dal servizio di 15 giorni e con una proporzionale decurtazione dello stipendio per mancato controllo sul lavoro dei suoi alunni!

Ci chiediamo, dove sta il mancato controllo della docente? Forse nel fatto che questi hanno dimostrato di aver sviluppato un’acuta capacità critica e di pensiero? Forse che di questi argomenti si può discutere nell’agone della polemica politica ma che la scuola deve astenersi da qualsivoglia forma di analisi critica della realtà sociale e culturale e limitarsi a forme di addestramento al lavoro, allo sviluppo di asettiche competenze?

È proprio questo che più di tutto preoccupa, questa insensata e inammissibile voglia di imbrigliare e dirigere le forme di costruzione del sapere e della consapevolezza individuale, compiti che la scuola pubblica ha il dovere istituzionale di realizzare e che, non a caso, in altre tristi stagioni della nostra storia sono stati conculcati e repressi in ogni modo.

Attualizzando le manifestazioni più intolleranti dell’autoritarismo del periodo fascista, in cui ogni forma di dissenso e di critica veniva scientificamente e violentemente perseguitata, potremmo dire che i ripetuti episodi di sequestro di striscioni con scritte di contestazione nei confronti del ministro dell’interno, oppure la mancanza di qualsiasi forma di intervento istituzionale di condanna dei fatti di Casalbruciato, di stigmatizzazione della violenza inaudita espressa nei confronti di una donna e della sua bambina, qualche inevitabile suggestione ed inevitabile accostamento lo suggerisce anche a noi! E non pensiamo di essere tendenziosi o faziosi, pensiamo solo che la posta in gioco sia talmente alta, la difesa della libertà di espressione e della libertà tout court, che si debba manifestare un’intransigente opposizione ad ogni segnale di deriva autoritaria. Non ce lo possiamo permettere, nessuno può ripercorrere le strade che hanno portato ai periodi più bui e disperati della nostra storia.
Per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla docente colpita da un così duro ed insensato provvedimento e chiediamo, nel suo interesse ma anche in quello di tutti noi e del nostro lavoro, l’immediata revoca della sanzione ed una completa riabilitazione del valore della sua attività di insegnamento.

Chiediamo invece una doverosa verifica sui procedimenti e sui parametri di valutazione, insomma sui “controlli”, che hanno portato alla determinazione di una misura così repressiva e sulla quale fin ai più alti vertici del ministero e del governo ricade una responsabilità gravissima.

MINISTRO SE CI SEI BATTI UN COLPO