Disabilità e lavoro, al via il Social training program per i manager

Redattore Sociale del 17.05.2019

Disabilita’ e lavoro, al via il Social training program per i manager

Debutta a Roma e Milano il programma pilota di Aism, Prioritalia e Osservatorio Socialis per la gestione della disabilità da parte dei manager. Mallen (Prioritalia): “Utilizzare una chiave manageriale e non assistenzialistica per gestire la disabilità in azienda”. 

ROMA. Promuovere e sperimentare metodologie e programmi concreti che sappiano trasformare la diversità in valore. È l’obiettivo del programma pilota sulla gestione della disabilità da parte dei manager italiani “Disabilità & lavoro – Social training program” promosso dall’Associazione italiana sclerosi multipla e Prioritalia, in collaborazione con l’Osservatorio Socialis. Due le giornate di studio a Milano e Roma (16 e 17 maggio) che hanno visto, tra le altre, la testimonianza del coach Gian Paolo Montali. Per i due terzi dei manager italiani, le imprese con dipendenti disabili hanno organizzazioni di lavoro più efficienti e innovative, processi più semplici e luoghi di lavoro più razionali, mentre quasi 9 su 10 ritengono che avere personale con disabilità produce un impatto positivo per le stesse capacità manageriali. È quanto emerso dall’indagine sui manager e la gestione dei lavoratori con disabilità realizzata da Aism e Prioritalia nel 2018. “Il cambio di passo necessario per guidare le organizzazioni e la società verso modelli inclusivi, accessibili e sostenibili è quello di utilizzare una chiave non assistenzialistica ma manageriale per gestire la disabilità e la diversità in azienda – ha detto Marcella Mallen, presidente della Fondazione Prioritalia – Ragionare non più in termini di quote ma in una logica di valorizzazione delle competenze delle persone disabili è la strada per abilitare la disabilità al lavoro, con evidenti vantaggi per la produttività e il benessere di tutti”.

Obiettivo del Social training program è sviluppare nuove competenze manageriali e dare slancio all’innovazione, promuovendo un programma di workshop, convegni, seminari, giornate di studio e formazione sulla gestione della disabilità come risorsa necessaria per creare valore sostenibile. “Crediamo fortemente nell’importanza di sperimentare modelli e formule innovative per promuovere l’accesso e il mantenimento al lavoro di persone con disabilità – ha detto Paolo Bandiera, direttore affari generali e responsabile welfare e advocacy di Aism – Il primo fattore strategico, a nostro giudizio, si fonda proprio sul mettere insieme realtà, sensibilità ed esperienze diverse e nella creazione di luoghi di confronto in cui condividere buone prassi, confrontarci su modelli culturali e individuare soluzioni creative”.

I risultati dell’indagine. 
La presenza di dipendenti con disabilità ha ricadute positive e concrete: i compiti sono distribuiti per tutti in modo più equo, gli spazi sono organizzati in modo più razionale, sono stati effettuati interventi migliorativi in termini di arredo o illuminazione, si sono sviluppate nuove forme organizzative di lavoro come il telelavoro e lo smart working. L’82,5% dei manager intervistati ha dichiarato di non avere mai osservato fenomeni di esclusione dalla vita aziendale del dipendente disabile.I dirigenti intervistati ritengono che l’assunzione o la presenza di disabili in azienda sia primariamente da intendersi come parte del normale funzionamento organizzativo (43,6%), un valore aggiunto per la crescita dell’organizzazione (31,5%) e solo da ultimo l’adempimento di un obbligo (24,9%). Metà degli intervistati ritiene che la gestione dei disabili sia molto o abbastanza strategica per l’organizzazione. I manager ritengono che la disabilità vada affrontata nei luoghi di lavoro con il disability management, non tanto una figura manageriale specifica e dedicata ma piuttosto una funzione manageriale più ampia come un diversity o capability manager. Informazione, competenza e cultura sono i miglioramenti suggeriti. Per il 74,8% dei manager è importante la promozione di momenti informativi e formativi di tutto il personale sulla disabilità in azienda. Per più di 8 manager su 10 le competenze e le esperienze di associazioni non profit che si occupano di persone con disabilità possono contribuire a una maggiore conoscenza e informazione sulla gestione della disabilità in azienda.