Videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia

Videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia: si ritiri l’emendamento. La scuola è un’istituzione che merita fiducia

Il decreto “Sblocca Cantieri”, approvato al Senato, prevede un emendamento che finanzia i sistemi di videosorveglianza in tutte le scuole dell’infanzia.

L’introduzione di tali sistemi, oltre a costituire un onere per lo Stato, alimenta la cultura del sospetto e getta un’ombra di discredito e di sfiducia nei confronti della scuola, fatta apparire come luogo “in cui possono succedere tali accadimenti, quindi è meglio sorvegliare”.

Tutto ciò è profondamente autolesionistico per una democrazia che vuole investire nello sviluppo delle future generazioni.

Le lavoratrici e i lavoratori della scuola assolvono il loro ruolo educativo anche attraverso l’altrui riconoscimento nella fiducia e nella professionalità: svilire tutto questo sottoponendoli alla logica del controllo costante esterno, incide nella relazione con i minori e nell’efficacia pedagogica, creando nel contempo un danno enorme all’autorevolezza del sistema-istruzione.

Le telecamere non sono la priorità di un Paese in cui edifici scolastici fatiscenti, sovraffollamento delle aule, mancanza di spazi e di materiali didattici mettono a rischio benessere e sicurezza delle bambine e dei bambini e dove le famiglie devono provvedere persino all’acquisto di carta igienica e sapone.

Crediamo vada percorsa un’altra strada, che affronti con fiducia i problemi.

Facciamo un appello a tutte le forze politiche affinché impediscano l’approvazione di un provvedimento che costituirebbe un errore politico, culturale, pedagogico, compromettendo il patto fiduciario tra scuola e famiglie, tra scuola e società, su cui si fonda l’intero sistema di educazione e formazione.