Supplenze, il prossimo anno verso 200mila. I numeri del precariato italiano

da Orizzontescuola

di Anselmo Penna

Il prossimo anno scolastico rischia di diventare l’anno delle supplenze. A dare i numeri della cosiddetta supplentite (termine coniato durante l’era Renzi) è la Corte dei Conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Vediamo anche i motivi di tali aumenti.

Supplenze

Quest’anno ( 2018/2019) viene registrato un aumento di cattedre “a tempo”: 157.154 dell’anno scolastico 2018/2019 (al netto dei contratti FIT, finalizzati alle assunzioni in ruolo in caso di valutazione finale positiva) di cui quasi 36mila affidate con contratto annuale fino al 31 agosto e oltre 127mila assegnate fino al termine delle lezioni, vale a dire il 30 giugno.

La crescita del personale supplente annuale si riconduce alla difficoltà a coprire tutti i posti vacanti e disponibili con le nomine in ruolo per effetto della mancanza, in alcune classi concorsuali, del personale iscritto nelle graduatorie di merito ed in quelle ad esaurimento (soprattutto nelle regioni del Nord), nonché al minor numero di vincitori e al mancato completamento di alcune procedure del concorso del 2016.

L’andamento del personale supplente fino al termine delle attività didattiche – passato dalle 109.248 dell’anno scolastico 2016/2017 alle 127.939 unità dell’anno scolastico 2018/2019 (+18.691 unità) – rappresenta, invece, il saldo tra la flessione delle supplenze conferite su posti comuni (effetto delle politiche di riassorbimento del precariato) e la crescita di quelle conferite sui posti di sostegno (in relazione alla nomina dei posti in deroga per effetto della citata Sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale).

Graduatorie ad esaurimento

Con rifermento alle graduatorie ad esaurimento, a conclusione delle operazioni del piano straordinario e delle nomine effettuate annualmente, la loro consistenza si era ridotta di circa i due terzi passando da 122.314 soggetti nell’anno scolastico 2014/2015 ai 44.892 soggetti dell’anno scolastico 2015/2016 quasi interamente concentrati nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. Successivamente alla conclusione del piano straordinario, per effetto di provvedimenti giurisdizionali afferenti alla questione dei diplomati magistrali (e quindi alle graduatorie delle scuole dell’infanzia e primaria) è fortemente cresciuto il numero degli aspiranti iscritti con riserva, riportando le graduatorie ad esaurimento ad una consistenza pari a 72.115 iscritti nell’anno scolastico 2018/2019 (di cui circa il 90 per cento nell’ambito della scuola dell’infanzia e primaria).