C.M. Martini, Conversazioni notturne a Gerusalemme

“Riflessioni sul Dio e il Cristianesimo … <testimoniati> … oggi” –

di Gianfranco Purpi

(Saggio riportante un Ampio Commento di Recensione di Gianfranco Purpi al libro del Cardinale Carlo Maria Martini,intitolato: “””CONVERSAZIONI NOTTURNE A GERUSALEMME. Sul rischio della Fede””” (2008) ; con in appendice,altresì, la Nota inerente dello stesso Purpi :“IL DOLORE NON BUSSA IN NESSUNA PORTA” (2011) –

0: …Credo che ogni Commento riguardo riflessioni sul Dio e il Cristianesimo di oggi,…non possa prescindere dalle considerazioni e dalle riflessioni di fondamento teoretico e quindi dalle strutturalità concettuali cristiano/escatologiche e psico/sociologiche …del più autorevole Autore italiano del nostro tempo (Il Cardinale: Carlo Maria Martini) ,…che da anni cerca di sensibilizzarci ad un Cristianesimo ed ad una visione di Dio il più vicino e fedele possibile,anche storiograficamente (prima e oltrechè come pratica e testimonianza di confessione fideistica!) …al Dio delle “Scritture d’origine” ;…ed alle necessità storiche/esistenziali di Dialogo interculturale fra Religlioni diverse e istanze di Logos comunque etico/universalizzanti , …al fine di cogliere e proporre ,proprio per esperire sempre tale dialogicità nel modo più fecondo d’integrazione antropologica entro la “mission” cristiana evangelizzante più pastorale,…prospettive laico/laiciste/criticistiche (ancorchè tomistiche ed agostiniane)… e ,allo stesso tempo, autenticamente cristiane di intendere il Mondo e le sue secolarizzazioni d’Umano…

…Per questo vi propongo,per chi avesse voglia di rinvenire tempo e motivazione all’impegno di lettura da tesoreggiare,… un mio umilissimo Commento di ampia recensione al recente epocale libro dello stesso Carlo Maria Martini,intitolato: “””CONVERSAZIONI NOTTURNE A GERUSALEMME.Sul rischio della Fede””” (laddove,lo stesso Martini …”ci insegna” …e ci “dimostra” …,con rigore di riferimento filologico ai Testi Sacri e Storici/documentali , ancorchè con metodologia epistemologica d’indagine e di ricerca scientificamente storiografica,…come e perchè Dio possa anche non essere “Cattolico” …epperò “Cristianissimo”…) !

0 : E’ uscito recentemente,in Italia (nel 2008) , uno degli ultimi libri epocali del Cardinale Carlo Maria Martini:

-“Conversazioni Notturne a Gerusalemme (in forma di intervista, condotta dal gesuita tedesco Georg Sporschill)” .

Questo libro è indirizzato esplicitamente ad una lucida,personalistica ed autenticamente cristiana analisi teologica “sul rischio della fede” (proprio per questo,nello stesso tempo e per lo stesso motivo, risultante analisi teoretica essenzialmente criticistica e sgorgante sulla traccia feconda del mai sopito esistenzialismo neo/tomista religioso facente capo alla corrente francese di Gabriel Marcel).

In questo itinerario di ricerca e di studio umanistico “sul rischio della fede” , il Cardinale Carlo Maria Martini ci rivolge un “invito” etico ed antropologico (oltrechè teologico) a diffidare delle dogmatiche definizioni dottrinali, considerando che il Dio della tradizione cattolica occidentale (dal Doctor Angelicus Tommaso d’Aquino, al Rosmini, fino ad arrivare al neotomismo di inizio secolo e …dei giorni nostri, sempre memore delle perenni lezioni di Maritain e Mounier…),come di altre tradizioni e culti religiosi, … non può non presupporsi (sempre e comunque) “al di là” e “oltre” ogni significato che il soggetto umano ne potrà mai dare o rievocare.

Ciò,pena il contravvenire ad ogni essenziale e fondante presupposto ontologico/gnoseologico e quindi teoretico della Filosofia Cristiana in quanto tale, che si è posta e si è declinata, nei secoli , quale Religione Cattolica autenticamente cristiana (…quando si è così “configurata”…)…proprio perché originaria assiologica e deontologica Filosofia dell’Essere sempre alla ricerca della sua legittimazione logica ed epistemologica di Ragione etico/teoretica universalizzante “erga omnes”.

Per il Nostro Cardinale , Dio è quindi,comunque sia, una metafora di riferimento ad una identità ontologica e gnoseologica ,allo stesso tempo, che non può non porsi sempre ulteriore/eccedente e “posizione assoluta” rispetto ad ogni dato storico di riferimento al reale , rispetto ad ogni dato dell’Essere/nel/mondo e dell’Esserci in quanto nostro linguaggio di antropologia umanizzata/umanizzante che ci autorappresentiamo; e quindi in raffronto a qualsivoglia “teoria” di narrazione biblica o evangelica in prospettiva di Rivelazione “teologale” rappresentativa .

…Di Dio,al postutto, alla luce del contesto discorsivo del libro in questione, possiamo “rappresentativamente/concettualmente” affermare SOLTANTO (in senso assoluto e di certezza di fede ,con dignità di rigore teologale e di logica tomistica) che … è ”assoluta differenza dal nulla” , a prescindere che lo si voglia cogliere e sentire intimisticamente in temperie mistica vitalistico/pulsionale, ovvero in fondo alla luce degli affetti emozionali onnipervasivi, ovvero in chiave di approccio etico/politico e solidaristico, ovvero in prospettiva di monismo immanentistico, o pur anche in ragione di un orizzonte peculiarmente dualistico/trascendentistico (anche da … “realismo ingenuo”…) e quindi pur sempre olistico.

Così, questo ultimo libro del Cardinale Carlo Maria Martini , appena uscito in Italia, come già qualche mese fa in Germania e ora anche in Spagna, ha subito conquistato l’alta classifica dei libri più venduti.

1: Tutte le volte in cui Benedetto XVI aveva parlato in pubblico del Cardinale Carlo Maria Martini – famoso biblista e arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002 – lo aveva sempre elogiato come “””un vero maestro della “lectio divina” “”” , che aiuta ad entrare nel vivo della “Sacra Scrittura”.

In questo suo libro, però, il Cardinale non appare altrettanto magnanimo, nel giudicare gli atti di governo e di magistero degli ultimi papi, da Paolo VI in poi.

Basterebbe ricordarsi, per questo, dell’attacco frontale portato da Martini contro l’enciclica “Humanae Vitae”.

Ma nel libro c’è molto di più.
C’è una ricorrente accusa di “involuzione” indirizzata alla Chiesa di Roma.

Mentre , all’opposto , il Nostro Cardinale reclama una Chiesa “coraggiosa” e “aperta”, come dicono esplicitamente i titoli testuali di due capitoli del libro.

C’è soprattutto una descrizione di Gesù legata a un’ideale di giustizia e di etica politica umanistica molto “terrestre” e storicisticamente secolarizzante .

La distanza tra questo Gesù e il “Gesù di Nazaret” del libro di Benedetto XVI è abissale , tanto che l’ “Avvenire” ha scritto (il 17 ottobre scorso), riferendosi all’opera in questione di Martini, che “”””molte delle considerazioni ivi espresse, comprensibilmente, faranno discutere”””.

Ciò,purtuttavia, senza recensire il libro , a tutt’oggi , e con il silenzio più assoluto che ha anche fatto registrare l’ “Osservatore Romano”.

Pare che,in privato, le critiche all’ Autore del libro , da parte delle alte gerarchie vaticane, siano state severe e arcigne; ma in pubblico la regola è stata sempre quella dell’ignorare il tutto, con ciò potendosi intuire il timore della Chiesa che contestare pubblicamente queste tesi del Nostro Cardinale avrebbe potuto aggiungere ulteriori imbarazzi di posizione.

2: Considerando la risposta di Carlo Maria Martini alla domanda: “””come dovrebbe essere oggi l’educazione religiosa?””” ; e quindi alla correlata equivalente domanda sul “””come educare ogni soggetto umano ad essere un “buon cristiano” “”” ;…occorre riflettere attentamente sul diffuso Principio del Cardinale rivelantesi chiaramente allorché quest’ultimo viene a proclamare solennemente che un buon cristiano si distingue “””perché crede in Dio, ha fiducia, conosce Cristo, impara a conoscerlo sempre meglio e lo ascolta”””.

Così si capisce bene che l’epistemologia che fonda la concezione cristiana del Nostro Autore sembra risolvere e dimensionare le diverse certezze e progettualità umane , pubbliche e private , nella prospettiva storicistica e nella verità esistenziale dei “mondi vitali”.

Per questo, Carlo Maria Martini viene conseguentemente ad evocare scene familiari e “semplici usanze” , indicando e così connotando tra queste ultime il Natale e la Pasqua.

L’educazione religiosa proposta dal Nostro Cardinale trova il fondamento di ogni metodologia di formazione e di realizzazione della persona umana nell’ “””ascoltare le domande e le scoperte dei giovani e accettarle”””, per arrivare a riconoscere nella Bibbia il fuoco generativo di tale metodologia pedagogica.

In questo senso, Martini ci avverte con piglio pastorale e paterno che “””non pensare in modo biblico ci rende limitati, ci impone dei paraocchi, non consentendoci di cogliere l’ampiezza della visione di Dio”””.

Va certamente apprezzato tale fiducioso e ragionato primato dato alla Scrittura Biblica, in anni in cui c’è chi propone nel cristianesimo una “Religione della Ragione”, ovvero una ricerca di Dio che trascende la Bibbia e che configura quest’ultima quale coagulo di alienazioni mistificanti e di false coscienze ideologiche.

…Ed è da questo presupposto veritativo di universalità biblica che il Cardinale riconosce ed individua ,alla fin fine, la Ragione filosofica etico/universalizzante, criticistica e laico/laicistica … quale fondamento teoretico (vero e proprio orizzonte di senso assiologico e deontologico,allo stesso tempo) dell’ “””ampiezza della visione di Dio””” dischiusa dalla “Scrittura”; …e , attraverso tale Fondamento epistemologico, viene conseguentemente ad alimentare la rappresentazione storicistica (e non già dogmaticamente ed angustamente “Rivelata”) di un Gesù che si meraviglia della fede dei pagani e accoglie in cielo il ladrone; o pur anche di un Dio che protegge Caino che ha ucciso il fratello.

Anche per questo, Carlo Maria Martini viene a ricordarci che “””nella Bibbia Dio ama gli stranieri, aiuta i deboli””” ; e , sulla base di questa premessa escatologica , lo stesso Cardinale può rinvenire le prospettive e le legittimazioni teoretiche della necessità di affermare il seguente suo prodromo evangelico personalizzante , con conseguente piena affermazione del primato etico/deontologico/solidaristico (emergente inconfutabilmente nelle sue enunciazioni teologiche) , … sulla dogmaticità asettica delle definizioni dottrinali aprioristiche (quelle promananti , per intenderci, dalla alienata testimonianza astorica delle catechesi ortodosse/canoniche di un Vaticano … sempre più lontano dall’originario spirito del Cristianesimo):

“””Dobbiamo imparare a vivere la vastità dell’essere cattolico. E dobbiamo imparare a conoscere gli altri.

…(…)… Per proteggere questa immensità non conosco modo migliore che continuare sempre a leggere la Bibbia. …(…)… .

Se ascoltiamo Gesù e guardiamo i poveri, gli oppressi, i malati, …(…)… Dio ci conduce fuori, nell’immensità. Ci insegna a pensare in modo aperto”””.

E’ così che Martini, in questa opera che segna l’espressione più compiuta della sua elaborazione intellettuale di pensiero cristiano vero, ci assicura che la fede/fiducia in Dio e la conoscenza/ascolto di Cristo sono l’essenza della condizione cristiana, … proprio nella misura in cui trovano senso e significato in un “””leggere/pensare””” biblico ed in una “””apertura””” di cuore del tutto problematizzante, indeterminata e noumenica (al postutto,laico/laicistica…) .

Ciò, laddove il Mistero della Persona umana che trascende ogni datità del reale e quindi dell’Essere/del/dato e dell’Esserci di/noi/a/noi/medesimi/come/dato , nella sua indeterminatezza (attraverso linguaggi/comportamenti ulteriori ed eccedenti le condizioni storiche del qui ed ora) , … è la stessa peculiarità dell’Essere di Dio in quanto tale ;… e dell’Essere/in quanto/posizione assoluta/del/dato (in quanto assoluta differenza dal nulla) … che sempre trascendono,per questo, la stessa Persona umana e il suo Logos.

Così, l’unica minima determinatezza (che il libro del Nostro Cardinale ci presuppone eticamente e deontologicamente) …è quella che procede dalla “”“apertura agli altri””” alla Scrittura Biblica , per ritrovare in quest’ultima tale stessa apertura laico/criticistica.

Così, se la Rivelazione Cattolica ci trasforma e ci forma di continuo … è fondamentalmente -secondo Carlo Maria Martini- perché essa implica e ci dischiude un orizzonte di senso “infinitamente” ulteriore e duale/trascendentistico , che sovrasta e non opprime un pensare “””in modo aperto””” alla maniera dei moderni (…un “modo aperto” che invece si deve opporre , proprio in quanto fonte germinale di autentica cristianità e di vero personalismo pedagogico, alle angustie intellettuali e sensitive dei pregiudizi dogmatici, a ciò che Sporschill liquida come “””mentalità ristretta”””).

Questo orizzonte di senso pedagogico e di prospettiva pastorale, che tanto apprezza l’intelligenza cristiana in quanto (prima di tutto e fondamentalmente) laico/laicistica, … spiega anche la “””riduzione””” (involontaria forse,ma anche rivelatrice delle sue genetiche matrici epistemologiche…) che il Nostro Cardinale fa delle grandi festività dell’anno liturgico a “semplici usanze”.

Conseguentemente, nel teoretico e profondo ragionare legittimante di Carlo Maria Martini , si intravedono la “lex orandi” e la pienezza del mistero liturgico … in quanto strutture generate dalle antropologie umane e dalle civiltà epocali ; e non già generative di esse !

E tali antropologie umane e civiltà epocali -il Martini- inquadra e riconosce quali connotazioni personalizzanti e sociologiche di ogni ricercata civile convivenza umana nella prospettiva democratica razionalizzante ed etica della Polis (…vale a dire, di un Pubblico Statuale così emergente sempre quale sfera di istituzioni sempre promananti dalla razionalizzazione etico/politica della Società Civile e della Società Politica attraverso la Ragione etica universalizzante valorialmente/dialogicamente e criticamente condivisa/partecipata -sempre ecumenicamente- “erga omnes”…;…attraverso l’esercizio più fecondo, coinvolgente tutte le genti di questo mondo, del “cum/sentire”,del “cum/scire”, del “cum/agere” e del “cum/venire”…).

E dispiace che,dalle sponde vetero/cattoliche, il Nostro Cardinale sia stato spesso millantato ingiustamente quale intellettuale cristiano a cui abbia a sfuggire il legame tra l’immensità del “pensare in modo biblico” e l’“immensità” del culto cristiano che davvero ci aprirebbe a una PRESUNTA trasognata liturgia cosmica , pur a costo di non porci e non diventare,per questo, -noi esseri umani- degli “spiriti aperti” alla maniera moderna.

Non è questione da poco e né recente.

Il fatto è che i cattolici tradizionalisti e ancor più gli ortodossi canonici sono,in questo, su prospettive opposte di considerazione critica e teologica rispetto alle comunità protestanti (cattolici ed ortodossi a cui,evidentemente, non sarebbe bastato il frequentare cognitivamente le Sacre Scritture ed il conseguente “pensare in modo biblico”, … per evitare di lottare in modo oscurantistico/medioevale ed anacronistico contro la secolarizzazione criticistica e storicistico/personalizzante della “modernità” razionalizzante).

Diversamente, nelle sue “Conversazioni Notturne” , Carlo Maria Martini ci risveglia la vera fede e,nello stesso tempo, la ragione critico/problematizzante e pluralista nel Principio solidaristico autenticamente cristiano inneggiante all’insegnamento pedagogico che il “””vivere la vastità dell’essere cattolico””” si compie prioritariamente nel guardare ed aiutare “i poveri, gli oppressi, i malati”.

Il Nostro Cardinale , al contrario , ci richiama costantemente il “rischio” che la Chiesa abbia a porsi come un “””Assoluto Metastorico””” , proprio nella misura in cui l’assolutezza della incarnazione del suo Logos (in quanto depositario di Verità Unica …) nel Cosmo e nella Storia non può non risultare (sia sul piano logico/epistemologico che fenomenologico ed,altresì, teologale) … un “””rischio scontato””” ed un costante pericolo antropologico sempre in agguato verso la compromissione fuorviante del fondamento della “””vastità””” criticistica ed autenticamente giudiziale ( … “vastità” , questa , che ci configura “aperti” all’insegna di una laicità olisticamente emergente quale presupposto umanistico irrinunciabile per perseguire permanentemente la dimensione integrale speculare della vera cristianità e dell’Umano più cristianamente antropologico).

Al postutto, è soltanto non sottovalutando i “””mondi vitali””” che , per Carlo Maria Martini, si può scongiurare l’irrefrenabile ascesa di un’assolutezza antropologica di oppressione ed alienazione della persona umana ; e,nel contempo, si può salvaguardare ogni linguaggio laico/laicista sollecitante la massima valorizzazione possibile del suo Logos critico/criticistico e della sua Ragione etico/universalizzante “erga omnes” ; … cioè a dire, si può perseguire,nello stesso tempo e per lo stesso motivo, l’esaltazione delle autentiche universalità/responsabilità pastorali e l’espressione magniloquente delle vere virtualità cristiane.

In questo senso, il Nostro Cardinale , sullo stesso piano di un pensatore laico/laicista , non esita a prospettarci la valorialità/essenzialità dell’equazione intercorrente tra il concetto di dogmatica unidimensionale “””pretesa di verità””” ed il concetto di oscurantista disumanizzante “””chiusura””” intellettuale e morale.

Ciò, con lo stesso Martini che ci illumina attraverso la seguente considerazione irreprensibile ed inconfutabile:

“””Gli uomini si allontanano dai …(…)… dieci comandamenti e si costruiscono una propria religione; questo rischio esiste anche per noi.

Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di là dei limiti e delle definizioni che noi stabiliamo. Nella vita ne abbiamo bisogno, è ovvio, ma non dobbiamo confonderli con Dio”””.

Così, risulta evidente che per il Nostro Cardinale , al postutto, una Religione positiva si pone sempre, in sé (anche se non sempre per sé…), quale innegabile “allontanamento” illibertario ed antiumanistico … da un fondamento indeterminato che,al contrario, la precede e le è metafisicamente “sovrastante” (vale a dire il fondamento della Ragione etico/universalizzante e criticistica della tradizione neotomistica occidentale; ancorchè …l’Essere in quanto posizione assoluta di ogni suo dato di riferimento al reale storico; …Essere di cui possiamo solo affermare con certezza -anche se pur sempre concettualmente…- che è … assoluta differenza dal nulla) .

Ciò,per cui, si capisce bene che per Carlo Maria Martini, la Religione Cristiana plausibile ed autenticamente professata … può storicamente risultare solo quella “indeterminata” pregiudizialmente e dogmaticamente sul piano razionale/rappresentativo e definitorio/dottrinale! .

In fondo, possiamo anche ritenere il pensiero del Nostro Cardinale , una vera e propria cristologia di stampo “liberazionista” e pastoralmente nitida e didascalica , soprattutto all’indirizzo dei giovani più vitali sollecitati eticamente al progresso scientifico ed alla razionalizzazione critica a misura d’uomo.

In questo senso, lo stesso Cardinale non può non ricordarci,per questo, che: -§: “””Gesù si è battuto in nome di Dio perché viviamo secondo giustizia””” ;

-§: “””Gesù ha osato intervenire e mostrare che l’amore di Dio deve cambiare il mondo e i suoi conflitti …(e che:n.d.r.)…per questo ha rischiato la vita, sacrificandola infine sulla croce”””.

…Ed è così che Carlo Maria Martini, richiamandosi a tali tratti personalistici fondamentali dell’identità e della missione del Cristo sulla terra , viene ad affermare il seguente chiarissimo suo testimoniare:

-§: “””Credo che questo sia il suo amore (cioè, le premesse azioni di amore di Gesù:n.d.r.)……, che sento nella comunione, nella preghiera, con i miei amici, nella mia missione”””.

Proprio in quanto profondo ed acuto conoscitore delle Scritture del Nuovo Testamento , il Nostro Cardinale non ha dubbi nel ritenere che è fondamentale , quindi , propugnare perentoriamente … quanto sia criticamente fondato e di assoluta necessità teoretica, oltre che profondamente/autenticamente religioso (anche per quanto concerne il vero significato da dover rinvenire nella Rivelazione Cristiana), … l’ affermare che Gesù “””si è battuto in nome di Dio””” come uno dei tanti “ribelli religiosi” , ed è morto sulla croce per cambiare il mondo secondo le contingenti istanze del mondo””” (… dunque, per la pace,per la giustizia sociale e per ogni possibile dialogicità d’amore e di Logos antropologico, … da testimoniare e far partecipare “erga omnes” da Principiato/Principiante …).

Ciò, quindi, come tali pace,giustizia sociale e dialogicità … possano e debbano essere intese, vagliate e progettualmente indirizzate nell’universo di ogni umana partecipazione politica e pedagogica alla vita comunitaria della Polis, dalla “pastorale” Ragione etico/universalizzante di ogni possibile uomo di questo mondo , nato potenzialmente libero ed all’insegna del suo sommo valore di dignità di persona!

Ammettiamo pure che il libro di Carlo Maria Martini venga a configurare,al postutto, una identità storica di Gesù più avvezza all’ antagonismo politico e solidaristico di marcata genesi spiritualistica, che all’agone “politico” compromissorio più machiavellico…

Però, ci sembra assolutamente innegabile , nello stesso tempo e per lo stesso motivo, il venire a riconoscere e cogliere , in tale testo , niente o poco della tradizione trinitaria e cristologia fattaci assimilare acriticamente per tutto il periodo della nostra formazione scolastica … sin da quando ce l’avevano insegnato al catechismo per i bambini delle scuole primarie.

… E,così, non possiamo non rinvenire nitida e travolgente una marcata integrale contrapposizione teologica e storica della Figura del Cristo tratteggiata dal Nostro Cardinale nel suo libro, … con il “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger.

Carlo Maria Martini è fermamente convinto (e ce lo dimostra con le sue chiare ed inequivocabili esposizioni intrise di un valore didascalico inestimabile) … che il vero cristiano deve saper pensare ed operare come si pensa e si opera negli sparsi focolai della contestazione, con il popolo di Dio che giunga a guidare alla Terra Promessa una gerarchia di soggetti resistenti al richiamo dello Spirito.

Ciò, pur evidenziando , in numerosi passaggi delle sue “”“Conversazioni Notturne””” , la incontrovertibile conferma della insostituibilità pastorale della Chiesa “””madre e maestra””” , in ogni dove ed in ogni quando della Società Civile e della correlata comunità cristiana da perseguire sempre autenticamente ecumenica.

In questo senso, sono comunque da apprezzare,senza riserva alcuna, le tante osservazioni misurate e di grande delicatezza pastorale del Nostro Cardinale , prospettate purnondimeno con decisa indiscussa consapevolezza umanistica e storicistica di ciò che significa e comporta,oggi, l’attuale passaggio di civiltà in termini di razionalizzazione scientifica delle convivenze civili statuali e di correlato universo tecnologico imperante; …quindi in termini di antropologia culturale , di valorialità pedagogica e “teleologica” , … e quindi di sociologia delle contestuali realtà etico/politiche ed economiche consumistiche della globalizzazione planetaria di mercato (…id est,dell’ Impero/Mangiafuoco).

In Carlo Maria Martini,comunque,prevale alla fin fine l’ ascolto delle opinioni, delle posizioni critiche, delle preoccupazioni e delle proteste, interne ed esterne alla Chiesa, e una programmatica sintonia con esse, tipica dell’intellettuale che ricerca costantemente le “””colpe del cristianesimo””” proprie … per fondare e rifondare continuamente i prodomi autenticamente cristiani di una civiltà personalistica che, proprio per questo, non può confessionalmente porsi tradizionalmente cattolica e che conseguentemente , sempre per questo motivo, si rinviene costantemente in regime di conflittualità “esclusivista” (con emergenti manifestazioni di “fondamentalismo” più o meno lampante…) con il Dio e le teologie delle Religioni non cattoliche.

In questo senso, sembrano alquanto emblematiche le parole del Nostro Cardinale… allorché lo stesso viene a rispondere alla domanda se egli abbia mai avuto paura di prendere decisioni sbagliate.

E’ così che il Nostro Cardinale ci illumina perentoriamente con le seguenti sue enunciazioni di Risposta , da sottoscrivere senza indugi:

-§: “””Per paura delle decisioni ci si può lasciar sfuggire la vita.

Chi ha deciso qualcosa in modo troppo avventato o incauto sarà aiutato da Dio a correggersi.

…(…)… Non mi spaventano tanto le defezioni dalla Chiesa. Mi angustiano, invece, le persone che non pensano.

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…(…)… Vorrei individui pensanti.
…(…)… Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti. Chi riflette sarà guidato nel suo cammino. Ho fiducia in questo”””.

Si intravede così, in queste proposizioni di Carlo Maria Martini, la classica epistemologia di disputa teologica e di riflessione cristiana (talvolta testimoniata anche da uomini di Chiesa e in particolare dalla Compagnia di Gesù) , che si prefigge di:

-§: attrarre le persone che pensano criticamente e con libera consapevole onestà intellettuale, non importa se credenti… ;

-§: non smarrirsi per le passate o presenti defezioni della Chiesa Cattolica e delle sue istituzioni storiche; continuando a nutrire fiducia nella guida e nella “correzione” di Dio , in itinere, in questo genere di impresa.

Ciò, anche se non sfugge al Nostro Cardinale la necessità della ricerca e della comprensione dell’identità storica e civile delle persone che,nella Società Civile e Politica, giudicano tutte le altre persone della propria Polis … quali “persone pensanti”…

…E allora ci sarebbe da chiedersi ,peraltro, cosa intenda precisamente -il Martini- per “persone pensanti” ; … e come,quando,perché e per che cosa esse persone debbano porsi proprio in quanto “pensanti”…

…Insomma, ci sarebbe da chiedersi cosa intenda esattamente il Nostro Cardinale per “persone pensanti” … se andiamo oltre le generali prospettive pedagogiche laico/laicistiche ed entriamo nel cuore delle conclusioni problematiche ed aporetiche di un’educazione cristiana da configurare,al postutto, comunque sia, secondo i prodomi della Ragione teoretica teologale emergente dalla “tradizione cattolica”…

Purnondimeno, l’ “ottimismo” pastorale/pedagogico che accompagna le “Conversazioni Notturne” di Carlo Maria Martini , … non può essere, dunque, proposto semplicemente ed esclusivamente per una futura aleatoria (effimera…) sperimentazione di culto,di pratica religiosa e di antropologia sociologica d’avanguardia…

I primi risultati di consenso e di entusiastica adesione all’indirizzo di questo “ottimismo” pastorale e pluralista … sono sotto gli occhi di tutti , anche dopo l’uscita del libro in questione…

Non è affatto credibile,a nostro avviso,che (come si è vociferato in ambienti ed intellettuali vicini al Vaticano…) dietro il fascino delle formule ed il consenso di tanti amici “non credenti”, tale ottimismo abbia alimentato più o meno occulte,o percepibili teoreticamente, contraddizioni tra una presunta “visibilità” cristiana dotata di un profilo “aperto” di dialogicità laico/laicistica e pluralista; e… ,di rimando, un presunto “messaggio reticente” in quanto a compiutezza epistemologica di discorso teologico legittimante l’eventuale confessione di una fede misticamente estatica.

… Peraltro, ci sembra invece teoreticamente indiscutibile ed epistemologicamente inattaccabile il modello pedagogico pastorale di vera cristianità, che il Nostro Cardinale ci viene a propugnare ed ad indirizzare nelle pagine delle sue “Conversazioni Notturne” … laddove egli cerca di coniugare in sintesi dialettica d’integrazione (non già di contraddizione hegeliana…) ogni concettualità generativa di “”“frequentazione””” della Bibbia , … e,nel contempo, la personalizzazione/interiorizzazione delle enunciazioni del “”“Credo””” cattolico !

Ciò, quindi, che non viene a determinare , a nostro avviso, nessuna contraddizione o antinomia di sistemazione teorica e di legittimazione teologale, potendosi ben cogliere in questa sintesi dialettica,peraltro, i tratti teoretici inoppugnabili di un profilo speculativo in cui la “”“Tradizione””” cattolica ed il relativo “”“Credo””” … vivono in prospettiva di

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assoluta congruenza razionalizzante e di incontro ecumenico provvido di criticistica libertà laica , positivamente indirizzati/indirizzabili verso l’approccio con i prodomi di una Fede Cristiana autentica e viva, storicizzata criticisticamente e … non già asetticamente “inconcludente” nella comprensione antropologica dei popoli di questo inizio di millennio …

…Dunque, indirizzati/indirizzabili verso la promozione di una Fede Cristiana conquistata ed elevata personalisticamente al rango sommo di luce etica razionalizzante che rischiara il fardello esistenziale/integrale intimistico di ogni possibile uomo di questo mondo ed ogni sua intrinseca correlata prospettiva di partecipazione/cittadinanza alla vita Pubblica della Polis.

…Allora, emerge assolutamente comprensibile,alla luce di queste premesse, come non abbia a dover rinvenirsi nessuna contraddizione aporetica e nessuna istanza antinomica di paradosso … allorché la visione autenticamente cristiana e correlatamente di ispirazione feconda laico/laicistica, di Carlo Maria Martini, viene ad inquadrare gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio quali ”””esercizi pratici e semplici che mantengono vivo l’amore”””.

Ciò,dunque,aggiungendo il Nostro Cardinale,riguardo questo contesto di “””pratica d’amore e di preghiera””” , che il tutto “””…(…)… è un po’ come nella vita familiare …(dato che:n.d.r.)… anche l’amore per Gesù e l’intimità con Dio vivono di una condotta quotidiana …(…)… “””.

…Ed è per questo che lo stesso Martini ha modo di concludere , allegoricamente , come la sua persona non riesce ad immaginarsi,stanti agli effetti di significato intrinseco alla profondità teoretica di questa visione teologica e di culto, … “””la mia vita senza l’acquasanta”””.

3: Evidentemente , per il Nostro Cardinale , non può e non deve essere fonte di incongruenza logico/epistemologica e di vera autentica religiosità cristiana , il “””considerare Christum vocantem omnes suos sub vexillum suum””” , esaltando così -lo stesso Martini- una sua versione del Cristianesimo tutta spiritualistica e degna della tradizione tomistica più intelligente del personalismo cristiano critico/storico.

…Ciò,quindi dimostrando , peraltro,di riconoscere a pieno titolo -il Nostro Autore- che è sempre stato necessario che fosse la “Cattedra di Pietro” , in ogni epoca storica dell’Umano e di ogni civiltà epocale planetaria, ad ergersi quale autorevole e massimamente formativa memoria storica dell’Umanità “pensante”, … anche negli ultimi travolgenti decenni.

… Sempre all’insegna di una religiosità cristiana che , oggi più che mai, deve sgorgare e rinverdirsi attingendo incessantemente nuova linfa di vitalità teoretica e di autenticità passionale di teoresi teologale (…nonché di profonde incisive prassi pastorali di “Bene Comune” erga omnes , nella Storia e con la Storia delle Antropologie umane interculturali…) , … dalle perenni fondamenta tomistiche del “Doctor Angelicus” , più che dalle virtualità istintuali e pulsionalmente irrazionali (…per questo, pericolosamente inclini anche agli integralismi di facciata) di Agostino d’Ippona…

…Quindi, giammai dimenticando che ““”totius libertatis radix in ratione constituta””” ! Gianfranco Purpi
NOVEMBRE 2008
Gianfranco Purpi

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APPENDICE:
“IL DOLORE NON BUSSA IN NESSUNA PORTA”

breve nota saggistica di Gianfranco Purpi

1: …IL DOLORE NON BUSSA IN NESSUNA PORTA , E NON VI ESCE E/O ENTRA,…E NON VARCA LA SOGLIA DI NESSUNA CASA,…PERCHE’ NON E’ PERSONA O SOGGETTO ANIMATO COSCIENZIALE !

…E’ SEMPRE E COMUNQUE UN PARTICOLARE STORICO (OGGETTIVIZZANTE O SOGGETTIVIZZANTE CHE SIA) …STATO UMANO DELLA PERSONA E DELLA PERSONALITA’ CHE INTEGRALMENTE VIENE A CARATTERIZZARE QUEST’ULTIMA CON CONDIZIONI FENOMENOLOGICHE DI FLAGELLAZIONE MORALE E FISIO/PSICHICA,AFFLIZIONE,FRUSTRAZIONE,TRISTEZZA,DELUSIONE,ANGOS CIA DISPERAZIONE E SOFFERENZA E QUANT’ALTRO DI TRIBOLANTE E MESTAMENTE INELUTTABILMENTE INVOLUTO E SADOMASOCHISTA, E VIOLENTEMENTE DISTRUTTIVO E NICHILISTICO,VOLONTARIO O MENO….

…Semmai dovremmo chiederci : …questi stati d’animo metaforicamente risolventisi nella semantica polimorfa,poliarchica,poligonica e polifonica (DA LOGOS FERTILE)… del dolore in quanto complessa e sistemica/strutturale condizione umana integralizzante le diverse funzioni ed aree della persona e della personalità,quindi rappresentante i diversi significati che ne emergono,…chi,come,quando e perchè e dove viene a determinarli,o concausarli , e comunque a sollecitarli/promuoverli e crearne le metacondizioni storicistice ed esistenziali … affinchè abbiano a “SUCCEDERE” !

…E QUINDI IL DISCORSO SI HA DA SPOSTARE NECESSARIAMENTE,PER UNA SUA LEGITTIMAZIONE SCIENTIFICA,TEORETICA E DI LINGUISTICA SEMIOLOGICA ATTENDIBILE E CIBERNETICAMENTE OPERATIVO/FRUIBILE,…insomma realmente …RIEVOCANTE/RAPPRESENTANTE/DESCRIVENTE,…nell’analisi il più possibile scientifica e (…storicisticamente!…)… storiografico/esistenziale delle diverse variabili umane socio/economiche,politiche/istituzionali,pedagogico/educative,didattico/formative,professio nali/culturali,etico/sociali,emotivo/affettive,/istintuali/pulsionali,antropologico/culturali,ana tomo/funzionali,neuro/fisiologiche,psico/fisiche,bio/chimiche,bio/politiche,bio/etiche ecc.

…E,da qui, poter cercare di rinvenire la nomenclatura e l’organicismo fenomenici ed empiriocriticistici,…ma subito dopo anche e soprattutto dialettico/ontologici e gnoseologico/logico/discorsivi,…dunque, ermeneutici ed ipotetico/deduttivi confutabili,…al postutto criticistici ed assiologico/teleologici,…per comprendere ogni dinamica contingentista e/o organicistica (…o artificialistico/finalistica,o provvidenzialistica/creazionista, o spiritualistico/predestinante, o fatalista,o divinizzante da “libero arbitrio”, o divinizzante “da predestinazione” feticistica/reificante/alienante…) …”grazie a cui” …hanno avuto luogo il dolore o i dolori (di uno o di molti o…comunitari,o di Società Civile e Politica;…o di genocidio;…o di inconscio collettivo; …o di ideologia sterminatoria e di eccidio; ecc.)…

…Per comprendere e spiegare i correlati fondamentali nessi di CAUSA/EFFETTO tra condizione umana complessiva e sistemica/sintomatologica di questi dolori,…e…le relative “cause agenti” ,contingenti,accidentali o premeditate intenzionalmente in ottica singolarizzante/razionalizzante,…o addirittura premeditate sul piano della gestione spregiudicata e violenta del Potere Politico, ecc.,…o essenzialmente causate dal “male di testa”,…o pur anche determinate dalla fortuità fatalistica che comunque ha sempre delle “cifre” esistenziali di “variabili agenti” umane,storiografiche e quindi personalizzate/personalizzanti ed antropologiche di costume e di linguaggi etnici e/o etici, ecc. …

…Alla fin fine,ogni stridente e disnomica incongruente aporia e antinomia,e dissociazione,e contraddizione, e sofferenza umana, e quindi STATI DI DOLORE sintomatologicamente …afferenti all’Umano (…personalizzato/personalizzante o collettivizzato collettivizzante,…o comunitario,ecc.) …sul piano dell’esperienza consapevole che si declina in prospettiva di patimento e di tribolazione sofferente e disperante/angosciante,…è comunque sempre il risultato storico e singolarizzante/Umanizzante/Umanizzato (o pur anche da Immaginario Collettivo di deliri di massa e dedizione al o ai Capi Carismatici!)…dell’incapacità dell’Umano a soffrire partecipativamente e in chiave universalizzante…la divergenza affrancante (nel tempo e nello spazio e in ogni frammento di esistenzialità storicistico/culturale e volitivo/etico/moralizzante,quindi antropologica,ecc,)…TRA PRINCIPIO DEL PIACERE E PRINCIPIO DELLA REALTA’ !

…E da lì…possono sortire anche stati di “bord/line”,di nevrosi,di psicosi,di schizofrenia,di panico,di ansia e,insomma,di ogni “male di testa”… o di precarietà/fragilità/labilità psico/neurologica e/o di discutibile saldezza psichiatrica del vivere “normalizzante” (chè…il “vivere normale”,al postutto, …è una metafora,a volte anche mistificante o volutamente fabulistica…per segregare le persone scomode e invise ai Poteri Forti,questi ultimi…occulti o meno occulti che siano!)…

…Ciò che forse è il dolore più grande ,…non già per chi non sta bene e deve curarsi (…se si ci riesce a curarlo,nel tempo,…definitivamente o meno…),…ma per le persone care che convivono ed assistono queste persone di un “Dio Minore” !

…Ma tutti diciamo che “Dio/esiste” …senza saperci spiegare e legittimare teoreticamente e scientificamente…perchè esistono il dolore e i dolori tutti sopra profilati;…ed ogni loro causa fetente ed assassina, ed ogni nichilismo di caducità,… e di crepuscolare voglia di morire …o voglia di far morire……(“Credo quia absurdum…” ?)…

Sono lieto di aver comunque potuto offrire di cuore un contributo anche composito e scientificamente fondato e criteriato , e debitamente progettato,… in ragione ed in riferimento culturale anche ai fuochi e ed ai nuclei umanistici ed esistenziali dei versi di poesia e dei racconti letterari artistici (insomma,delle diverse produzioni estetiche/poetiche) che , in un modo o nell’altro, richiamano temi e pretesti per conversare sul Dolore in quanto tale,assiomaticamete parlando, e quindi del Dolore in quanto contestualità di stai umani polisticamente personalizzati/personalizzanti e sociologicamente denotati !

…Questo commento infatti lo sto producendo per caso,per amore verso gli amici tutti…e l’ho postato (qui sopra…) con gioia personale perchè credo che, comunque, non si può non provare gioia intima assoluta di promuovere pedagogicamente e paideticamente il vivere senza l’ottimismo edonistico del Nano più “da Circo” del mondo, … quello che io vedo alla televisione…e che forse non è “addolorato” manco per niente… quando i cittadini della Società Civile misconoscono le vere cause del Dolore e dei Dolori ,…e le prassi storico/esistenziali che li vengono a connotare e denotare fenomenologicamente, a livello strutturale/sistemico (…come ho cercato di profilare in queste poche umilissime righe di commento stesso ciarlatano e presuntuoso…

2: …Io ho centrato la mia riflessione sopra apposta …su un’analisi descrittiva sistemica e il più possibile enunciativamente analitico/scientifica “interdisciplinare/transdisciplinare” …delle fenomenologie,delle sintomatologie e delle risultanze umanizzanti/personalizzanti ,…ai diversi livelli umani,morali,quindi storici,etici,anatomo/funzionali, neurofisiogici e neuropsichici,… e peraltro socio/economici,socio/politici e socio/antropologici;…al postutto, a livello di ogni frammento diveniristico e dialetticamente ontologico/gnoseologico di “Storicismo Assoluto” dell’Umano …inquadrato nella sua singolarità intimistico/privatistica e/o nella sua comunitarietà interpersonale da sfera del Pubblico e da Società Civile e Politica..( quindi , da Funzione Pubblica della Pedagogia;…e,peraltro, conseguentemente, da “organizzazione etico/razionale dialogica e partecipativa al/del Pubblico Istituzionale, id est…dello/allo Stato…) !

…Non sono entrato nel merito di come lo si debba affrontare,…sopportare,…ovvero non sopportare,…esorcizzare ovvero sublimare, …evitare di farlo declinare nelle secche del sadomasochismo …ovvero di farlo emergere colorato a favola nelle anestetiche consolazioni deistico/religiose contro il Terrore della Caducità naufragante dell’Uomo “in mare aperto” (…per il sogno sempre illusorio di “consevare” umanamente la perenne sopravvivenza del vivere in quanto tale,…e di …vincere la lotta impari,perdente in partenza …prima o poi, …contro il Morire e il Perire!)…,o addirittura fideistiche da “Fine della Storia” e del “Regnum hominis” …

…Ma capire e legittimare teoreticamente e criticisticamente (in ottica laico/laicista e,solo così, …da “vero cristianesimo” alborico!)… le cause,le morfologie,le nomenclature,le dialettiche,le processualità divenistiche , gli svolgimenti antropologici …e le mappe esistenziali e storicistiche (…insomma, gli “explanantes” popperiani!) …in ragione di cui si determinano e/o soltanto si promuovono “stati di dolore” nell’Umano,…è importantissimo !

…Altrimenti,sulla base di una sua ricercata catarsi e metaforizzazione pseudo poetica …animizzante/animistica …e da infantile artificialismo teleologico/assiologico da “raccontino burlante e spassoso”…(di una “flessibile” crepuscolare speculazione feticistica …da svilimento assoluto della teoresi estetico/poetica , … allorchè la si vuol far proliferare chiaramente funzionale alla regressività del soggetto umano ed alla sua deresponsabilizzazione e acriticità di Logos !) …che lo releghi nel contesto di fabulatorie sue personalizzazioni caricaturali, …si rischia di spersonalizzarne e di astrarne tutte le sue tragiche ricchezze semantiche scientificamente rilevate/rilevabili e drammaticamente storiografiche …

…Vale a dire, …autenticanti esistenzialmente e storicisticamente descrivibili “avalutative” …in origine di discorso scientificamente oggettivo e rigorosamente filologico,…con l’obiettivo focale (…fra gli altri che qui non cito!)…di far sognare a tutti i Poveri Cristi di questo Mondo …il Paese dei Balocchi di Pinocchio , la Balena dove quest’ultimo ebbe a purificarsi ed espiare “le colpe”…che non aveva assolutamente (perché prodotto storico del Sistema Dialettico di vita e di Storia classista/discriminante/stratificante !) ; …o le promesse di certe Religioni (…Monoteistiche e/o Pluralistiche che siano state o siano ancor oggi praticate e …”anestetizzanti”!) …rivissute soltanto in chiave escatologica “Rivelativa”,…o le voglie maleficamente premeditate dai Principi…di far gridare arrabbiati “i poveri di Logos” dei sudditi …per inneggiare agli stantuffi di “legittimazione ideologica” di taluni fanatismi ora ammantati di Religioni teistiche fondamentaliste o…(sembra il contrario, …ma non lo è!)…da Post Moderno edonistico e azzerante ogni secolarizzazione o concezionedi vita trascendentistica , …funzionali tutti ai Poteri mediatici consumistici imperniati sulla disumanizzazione della Dignità di Persona in ragione del suo “fideizzarsi” (sempre a livello di “Religio”…) alla Logica …dell’Avere, della feticizzazione/reificazione dei rapporti tendenzialmente umanizzanti… e del Successo , … tutti così …fini a se stessi (…riluttando,al postutto, la Logica dell’Essere “froommiana” in quanto , al contrario ,…fondamentale retroterra di vera cristiana concezione di vita “non dipendente” dalle dubbie e sovente storiograficamente/filologicamente inattendibili “ricostruzioni” mistificanti …le pseudo/enunciazioni veritative tutte dell’Ecclesiae,…chi più chi meno, …”interessate” a prassi pragmatiche sottese antropologicamente… alla brama dei Poteri Forti, …ai Vangeli e …alle Sacre Scritture: …si vedano al riguardo :

-§: il meraviglioso recente libro di Corrrado Augias e di Vito Mancuso: – DISPUTA SU DIO (A.Mondadori Editore,Milano 2010) ;

-§: l’altro illuminante libro di Corrado Augias e mauro Pesce: INCHIESTA SU GESU’ (A.Mondadori Editore,Milano 2006);

-§: il libro/capolavoro da “summa” al riguardo, di Corrado Augias e Remo Cacitti : INCHIESTA SUL CRISTIANESIMO ((A.Mondadori Editore,Milano 2008) …

-§: Vito Mancuso: “Io e Dio. Una guida dei perplessi” (Ed.Garzanti-2011).

… Queste opere sono emblematiche di come l’intelligenza umanistica/criticistica e laico/laicista , …e la fecondità rispettosa delle diverse posizioni originali degli Autori e delle Correnti che essi rappresentano,…tutte tese in tensione etico/universalizzante alla dualità discorsiva/dialogica al confronto rigoroso ed all’integrazione filologica degli elementi culturali storiografici condivisibili,partecibili,ricomponibili/ fisionimizzabili “erga omnes” (…sulla base della razionalizzazione etico/filosofica del Logos fertile poligonico e paidetico !), …fanno integrare ,nella loro natura meravigliosamente pubblicistica.,…le diverse espressioni da criticismo laico/laicistico e le multiforme forme da cristianesimo non bigotto e non affossato nelle sabbie mobili delle “storielle/tutte/diverse” …su Jesus …e Dio …e la Madonna, …tramandateci da Apostoli o Discepoli in delirio di fede ed apocrifi di Humus valoriale, …o ansimanti di propria inerenza funzionale a una qualche “cosa”…diversa dalla “Verità vera”, …e non solo dalla …”vera Verità” …pur sempre mistificata/mistificante attraverso la ciarlataneria dei carismi papalini (…al postutto!)…oggettivamente “oscurantisti” !

Un commento su “C.M. Martini, Conversazioni notturne a Gerusalemme”

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