Vaccini, attivata Anagrafe vaccinale, nessun obbligo di consegna dei certificati a scuola

da Tuttoscuola

Scade il prossimo 10 luglio il termine ultimo fissato dalla Legge Lorenzin del 2017, in vigore, per presentare agli istituti la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica o la formale richiesta di vaccinazione all’ASL competente. Tuttavia non ci sarebbe alcun obbligo di presentazione dei certificati a scuola grazie all’anagrafe vaccinale. A sottolinearlo, secondo quanto riporta Agi, è il ministero della Salute con un nota nella quale si ricorda che “in riferimento alla scadenza del 10 luglio per la presentazione dei certificati di avvenute vaccinazioni per le iscrizioni scolastiche, prevista dalla normativa vigente (cosiddetta legge Lorenzin), il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca precisano che, essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici.

Grazie all’Anagrafe vaccinale le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie alle istituzioni scolastiche che provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori. Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola.

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l’Anagrafe nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso. Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime, conclude il comunicato.

Ricordiamo che le vaccinazioni obbligatorie previste sono dieci. Si tratta di anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenza e tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

Una legge, quella sull’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica, che dalla sua prima applicazione “ha fatto registrare risultati positivi”, sottolinea ad Ansa il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza: “Negli ultimi anni infatti – afferma – c’è stato un aumento delle coperture vaccinali in Italia grazie alla legge. L’obiettivo resta ora quello di mantenere alte le coperture e questo a prescindere dai provvedimenti legislativi che verranno varati”. Secondo la Società italiana di pediatria, proprio per effetto della legge le coperture vaccinali, al novembre 2018, erano infatti aumentate dal 3 al 10% per i dieci vaccini previsti. Un’arma di prevenzione importante anche rispetto al morbillo, per la cui diffusione epidemica resta alta l’allerta anche in Italia. Nei primi 5 mesi dell’anno sono già 1.096 i casi segnalati in Italia, mentre sono stati 2.526 nel 2018 con 8 morti. E l’immunizzazione dei bambini è fondamentale, ricorda Rezza, “anche per tutelare i piccoli che sono immunodepressi e per motivi di salute non possono invece essere vaccinati”.