Invalsi 2019, Bussetti: dalle prove ‘Innegabili motivi di preoccupazione’

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da Tuttoscuola

L’immagine di un’Italia scolastica spaccata in due plasticamente offerta dal Rapporto Invalsi presentato questa mattina alla Camera ha indotto il ministro Marco Bussetti, intervenuto all’evento, a riconoscere che esistono “innegabili motivi di preoccupazione”.

C’era una certa attesa per il giudizio che il ministro avrebbe espresso a proposito del lavoro svolto dall’Invalsi, un ente spesso pesantemente criticato dal Movimento 5 Stelle ma verso il quale la Lega aveva tenuto nel tempo una linea più misurata. Da questo punto di vista Bussetti ha riconosciuto che “l’Invalsi è uno strumento che consente di avere una foto articolata e dettagliata del nostro lavoro, che consente di analizzare eccellenze e criticità del sistema per realizzare azioni puntuali ed efficaci”. “Come ministero– ha proseguito Bussetti – siamo convinti dell’importanza della valutazione standardizzata degli apprendimenti che però si deve integrare e affiancare all’insostituibile ruolo della valutazione dei docenti. Dobbiamo portare avanti la valutazione delle attitudini mettendo al centro gli studenti e le loro potenzialità. La scuola deve formare individui autonomi e liberi, cittadini responsabili e consapevoli”.

Insomma, bene le prove standardizzate, ma solo come indicatori di sistema e strumenti di supporto delle decisioni di politica scolastica, mentre la valutazione resta saldamente ancorata alle prerogative esclusive dei docenti. Anche in questa occasione il ministro Bussetti conferma la sua immagine di leghista moderato, più incline al governo che alla lotta. Nei prossimi giorni avrà modo di dispiegare questa sua attitudine sulla spinosa questione dell’autonomia regionale, che secondo non pochi osservatori rischia di aumentare, in mancanza di strategie perequative, le grandi distanze tra le scuole del Nord e quelle del Sud messe in luce dal rapporto Invalsi.