Linee-guida dei PCTO

Il MIUR convoca i sindacati per l’informativa sulle Linee-guida dei PCTO

L’alternanza scuola-lavoro è stata ridenominata in Percorsi per le Competenze Trasversali per l’Orientamento (PCTO). Il primo impatto consegna un dominante ruolo dell’economia e dell’imprenditorialità negli obiettivi formativi. La FLC CGIL esprime forti perplessità.

Si è tenuto nel pomeriggio del 23 luglio 2019, presso la Direzione generale per gli ordinamenti del MIUR, un incontro di informativa sullo schema di Decreto di adozione delle Linee guida inerenti ai Percorsi per le Competenze Trasversali per l’Orientamento (PCTO). L’incontro è stato chiesto dalle organizzazioni sindacali, tenuto conto che il testo è già all’esame del CSPI.

I percorsi, così denominati dalla legge di bilancio 2019, ridefiniscono l’alternanza scuola-lavoro secondo i nuovi orientamenti europei e costituiscono, a detta dell’amministrazione, un “vero cambio di paradigma delle esperienze” come attuate fino ad oggi.

Il direttore generale ha presentato la sintesi delle Linee-guida, evidenziando in particolar modo la dimensione orientativa dei percorsi, l’alto livello di flessibilità nella progettazione delle scuole e la forte valenza educativa e innovativa che valorizza la sinergia tra attività didattica e strutture ospitanti, nonché gli esempi posti in appendice che riportano un ampio corollario di tematiche di supporto alle scuole.

La proiezione di alcune slide ci ha consentito una prima valutazione sui contenuti dei PCTO, che saranno introdotti a partire dall’anno scolastico 2019/2020 secondo il monte-ore rimodulato dall’esercizio finanziario 2019. Abbiamo riferito le nostre osservazioni al tavolo, riservandoci di inviare maggiori dettagli dopo la lettura.

Sono due gli aspetti che immediatamente svelano la loro criticità.

  • La visione dei nuovi percorsi: tutta ruota attorno all’imprenditorialità e all’economia come punto d’approdo, rendendo protagonista l’azienda oltre l’opportunità dell’accoglienza. Questo indica una precisa scelta di campo che modifica le finalità formative.  Noi intendiamo, in continuità con l’alternanza, che i PCTO debbano essere esperienze in apprendimenti plurali dove le conoscenze/competenze acquisite nella scuola trovino concreto sviluppo in altri contesti, per contribuire ad un pieno sviluppo dello studente nella prospettiva di una società complessa. E non il contrario, dove si prevede siano gli esiti delle attività del PCTO ad avere ricaduta sugli apprendimenti disciplinari.
  • Dal punto di vista strettamente contrattuale, invece, rileviamo un impianto organizzativo-didattico che incide in modo rilevante sui carichi di lavoro dei docenti, in particolare del tutor designato, destinatario di funzioni articolate e impegnative. Di pari passo constatiamo che i fondi specifici hanno visto un taglio ingente delle erogazioni, con le problematicità che questo comporta sull’individuazione di un adeguato compenso accessorio. Non è accettabile proporre l’ennesima riforma che racconti un’alternanza diventata PCTO a forte risparmio, ma con incombenze raddoppiate per tutti i lavoratori della scuola, compreso il personale di segreteria.

Come da prassi ripetuta, si rischia l’ennesimo intervento nella secondaria di 2° grado che comporterà ricadute sugli ordinamenti, sulla predisposizione PTOF, sull’organizzazione didattica, sull’esame di stato, senza alcuna gradualità, condivisione, formazione.

La prima impressione ci lascia ampi margini di dubbio, nei contenuti e nel linguaggio delle Linee guida, ma anche nel metodo di attuazione delle stesse: se tutto ciò venisse confermato dall’analisi approfondita del testo, che l’amministrazione si è impegnata ad inviare, il giudizio sarà fermamente negativo e manifesteremo la nostra netta contrarietà aprendo un ampio fronte di contrasto.