«Scuole sicure», il bilancio ufficiale del primo anno

da Il Sole 24 Ore 

di Alessandro Vitiello

Con 14,7 chili di droga sequestrati, 31 arresti, 45 denunce all’autorità giudiziaria e 855 fra violazioni amministrative e illeciti accertati, si chiude il bilancio del primo anno di «Scuole sicure». Una delle tre operazioni «gemelle», assieme a «Spiagge» e «Discoteche», fortemente volute tra il 2018 e il 2019 da Matteo Salvini, che non sono certamente le più imponenti per dimensioni o le più rilevanti politicamente, ma che sono forse le perle mediatiche di quel brand sicurezza sul quale il ministro ha puntato con decisione.
In 598 istituti scolastici, per altro, situati in 15 capoluoghi di Provincia di 11 Regioni – riferisce il comunicato stampa di ieri – è stata potenziata l’attività di vigilanza e controllo contro gli spacciatori grazie ai 2,5 milioni di euro stanziati dal Viminale.
La campagna ha coinvolto oltre 26mila uomini della polizia locale e di Stato, con oltre 13mila servizi effettuati singolarmente o con operazioni congiunte.

Le risorse
Le risorse stanziate per il prossimo anno scolastico 2019/2020 cresceranno fino a oltre 4 milioni, finanziati con il Fondo per la sicurezza urbana. Questi soldi permetteranno di allargare il progetto a cento Comuni in tutto il Paese, nei quali – è la promessa “zero tolerance” del ministro – strada per strada saranno spazzati via droga e pusher.
Ognuno di questi Comuni ha ricevuto un contributo che va da 33mila a 67mila euro, calcolato in base alla popolazione residente, che servirà a installare sistemi di videosorveglianza, a pagare lo straordinario e assumere agenti a tempo determinato per la Polizia locale, a comprare mezzi e attrezzature e promuovere campagne informative.
Protocolli d’intesa tra Prefetture e Comuni consentiranno il trasferimento dei fondi e l’avvio delle attività entro l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020.