Crisi di Governo, rischio concorsi a cattedra, nome precari e aumenti stipendiali

da Orizzontescuola

di Anselmo Penna

Crisi di Governo, conferme dal mondo della politica con Salvini che parrebbe intenzionato a staccare la spina al Governo: salvo bluff.

La situazione politica

Il Leader della Lega ieri ha detto la sua in modo chiaro  “Si è rotto il rapporto di fiducia. Non ci sono più le condizioni per andare avanti, col voto sulla Tav abbiamo preso atto che non è più possibile fare le riforme”.

La Tav è stata  una delle tante inconciliabilità tra i due partiti di maggioranza. Tra i punti caldi anche la scuola che, ricordiamo, ha visto acuirsi lo scontro sul cosiddetto Salva-precari.

Da un lato la Lega che spinge per dei provvedimenti che consentano ai docenti con 36 mesi di servizio di accedere ad un corso di abilitazione e un concorso straordinario senza selezione e dall’altro, il Movimento 5 Stelle che vuole un test selettivo ai PAS e un concorso più selettivo.

Patto sindacati e Governo

Ricordiamo che l’11 giugno sindacati della scuola e Governo (Conte presente) hanno sottoscritto un accordo che contiene diversi punti.

Oltre alla questione precariato, nell’accordo sono inclusi altri importanti punti:

  • esclusione della scuola dalla regionalizzazione, punto che è stato al centro di forte scontro all’interno del Governo e che ha visto un ridimensionamento delle richieste di Lombardia e Veneto appoggiate dalla Lega grazie allo stop del Movimento 5 Stelle. Riforma messa al momento in stand by
  • aumenti stipendiali con lo scopo di elevare il prestigio sociale degli insegnanti e portare gli stipendi a livello di quelli europei
  • valorizzazione del personale ATA e problematiche dei DSGA facente funzione

Rischio accordo e concorsi a cattedra

La questione del precariato con avvio PAS e concorso riservato ha visto una parziale conclusione questa settimana con un decreto accolto “salvo intese” da parte del Consiglio dei Ministri.

Un “salvo intese” che prevede un ulteriore confronto tra le due forze politiche che potrebbe comportare modifiche al testo. Di fatto, al momento, non esiste un decreto emanato, di conseguenza una crisi di Governo farebbe perdere il lavoro effettuato in questi mesi di intenso confronto tra mondo del precariato, sindacati e forse politiche.

A rischio, ovviamente, anche le problematiche relative agli ATA, per i quali non esiste allo stato attuale nessuna proposta concreta, e DSGA per i quali esiste soltanto un progetto di proposta di intervento.

Rischio anche per i concorsi a cattedra preventivati per il 2019. Non soltanto il concorso straordinario, ma anche quelli ordinari a partire da infanzia-primaria e secondaria di I e II grado.

Concorso più volte annunciati e che sono stati rimandati a dopo l’estate, entro il 2019. Il problema è che se crisi sarà, in autunno andremo verso le elezioni con un governo in dismissione che difficilmente avrà l’interesse ad avviare le procedure concorsuali.