Rendicontazione di inizio anno scolastico

print

Non abbiamo /Abbiamo. Rendicontazione di inizio anno scolastico.

di Claudia Fanti

Non ho più parole per descrivere e raccontare la lontananza che si è instaurata negli anni tra scuola reale e immaginario collettivo su ciò che la scuola è nella quotidianità.

Non abbiamo

Edilizia (totale inadeguatezza delle strutture ad accogliere i bambini e le bambine):

1)Mancanza di spazi per i lavori di piccolo e grande gruppo nei locali scolastici in generale e nelle aule di ogni classe.

2)Mancanza di banchi e sedie adeguati all’altezza d bambine e bambini.

4)Mancanza di aule per i laboratori.

5)Mancanza di aule attrezzate con strumenti adeguati per l’informatica.

6)Mancanza di spazi erbosi e alberati.

7)Mancanza di aule per i docenti.

8)In alcune scuole, mancanza di palestre per consentire a tutte le classi di svolgere le attività di educazione motoria.

9)Mancanza di aule e/o spazi polifunzionali per rappresentazioni teatrali e/o musicali.

Strumenti e materiali di facile consumo:

1)Mancanza di pc, lim e altri apparati tecnologici. Mancanza di software, hardware da aggiustare (sempre, ma con quali risorse economiche?)

2)Mancanza di carta di varia tipologia.

3)Mancanza di libri nelle biblioteche (quando esistenti le biblioteche e spazi per accogliere tutti in esse) di narrativa aggiornata.

4)Mancanza di gessi bianchi e colorati.

5)Mancanza di cancelleria (tutta da acquistare e rinnovare).

6)Mancanza di attrezzi nelle palestre (quando esistenti le palestre).

7)Mancanza di lavagne e, quando esistenti, talmente consumate da non essere più scrivibili.

8)Mancanza di strumenti musicali.

9)Mancanza di lettori, registratori, videoproiettori, schermi…ecc.

10)Mancanza di colori di vario tipo.

Personale:

1)Mancanza di insegnanti di sostegno.

2)Mancanza di bidelli.

3)Mancanza di supplenti. Anzi, impossibilità di chiamare supplenti a causa delle leggi vigenti in materia di spesa.

4)Mancanza di educatori nel caso fosse necessario un aiuto esterno per i casi difficili.

5)Mancanza di docenti specialisti di lingua straniera.

6)Mancanza di mediatori linguistici.

7)Mancanza di tecnici per i laboratori di informatica (quando presenti i laboratori).

Fondi, tempo scuola e sperimentazioni:

1)Mancanza di fondi per l’aggiornamento e la ricerca.

2)Mancanza di tempo pieno e tempo lungo alla media.

3)Mancanza di ore per far vivere moduli paritari nella primaria.

4)Mancanza di compresenze e, quando presenti, utilizzate per le supplenze dei colleghi.

5)Mancanza di libertà di sperimentare alternative sia nei metodi, sia nei contenuti, sia nella valutazione a causa di leggi e regolamenti che di fatto hanno azzerato ogni esprit didattico, metodologico, pedagogico.

(Elenco aggiornabile ed estensibile a tante altre cose, tanto non si fa molta fatica a vedere ciò che manca).

Abbiamo

1)I voti

2)Il “maestro unico”.

3)La presenza di Nuove (appena pubblicate) Indicazioni Nazionali della scuola dell’Infanzia, primaria e secondaria di 1°grado con pretese altissime di cura della persona, delle discipline, degli ambienti di apprendimento, della comunità professionale e della ricerca…e che ci chiedono di far raggiungere traguardi PRESCRITTIVI a tutti.

4)La richiesta di costruire curricoli in verticale fra i tre ordini di scuola delle Indicazioni.

5)Le nostre forze.

6)Le nostre teste, i nostri studi personali, gli aggiornamenti pagati in proprio.

7)Le teste dei bambini e delle bambine.

8)La loro voglia di imparare.

9)I nostri risparmi personali e quelli delle famiglie per acquistare i materiali necessari all’insegnamento/apprendimento e per qualche uscita d’istruzione (in molte scuole d’Italia però non si fanno ormai più a causa delle esigue economie delle famiglie).

10)Un Ministero che ci rassicura e annuncia investimenti in tecnologia e innovazioni straordinarie come i registri online o i tablet.

11)Un Ministero che sta studiando come diminuire di un anno il percorso scolastico proprio nella primaria.

12)Un numero esorbitante di bambini e bambine per classi di primaria, secondaria di 1° grado e per sezioni di scuola dell’Infanzia.

13) Un numero illegale di bambine e bambini in presenza di alunni con difficoltà di varia natura.

14) Un numero stratosferico di precari usa e getta per il Ministero.

 

===========================================

Ora forse avremo anche il taglio di un anno di scuola, qualche tablet, una bella formazione a tappeto sulle Indicazioni durante la quale ci verrà ribadito per l’ennesima volta di vivificare l’insegnamento, di fare pratica di condivisione e collaborazione, di mirare alto nell’uso delle strategie per far sì che tutti raggiungano il successo formativo, di tendere sempre al miglioramento professionale, di guardare avanti, al futuro, di non avvilirci…Diremo ancora una volta “Sì” e tutto andrà avanti sulle nostre spalle. Terremo per noi la rabbia e la frustrazione che proviamo nel constatare la povertà delle famiglie, la loro fatica di pagare, insieme con noi, ciò che nella scuola dell’obbligo  non dovrebbero. Parleremo fra noi, a denti stretti, dei bambini sempre più numerosi che non hanno il denaro neppure per pagarsi l’assicurazione o i quaderni o la mensa e faremo in modo che non se ne accorgano quando troppo piccoli, o che capiscano l’ingiustizia di cui sono vittime, quando abbastanza grandi. E quando ascolteremo una mamma licenziata perché incinta, l’abbracceremo e piangeremo con lei mirando al successo formativo del figlio o della figlia con le armi che abbiamo e cioè noi stesse e la nostra infinita pazienza verso i potenti, gli esperti, gli aggiornatori…Pazienza veramente infinita!

Vorremmo soltanto essere lasciate in pace a lavorare con il niente che abbiamo e che là, al quartier generale, si mettessero in testa, in quelle teste dure, che ormai è da tempo immemore che stiamo tappando le falle di un sistema dimenticato dalla politica e dai governi, quando si tratta di investire nella scuola e rispettare i lavoratori della conoscenza per il ruolo vitale che hanno nel Paese, un sistema ricordato invece quando si tratta di “rimpicciolire”, “tagliare”, ridimensionare. E vorrei ricordare, a scanso di equivoci e recriminatorie da parte di chi snocciola numeri sulle scuole europee, che la scuola italiana integra, include, accoglie, prende, ingloba…e perciò non va superficialmente confrontata ad altre ben diverse scuole per qualità e rispetto della dignità umana.