Concorso DS: sedi lontane e tentazione di rinunce per l’effetto Campania

da Tuttoscuola

Dopo l’assegnazione della regione, per i 1984 vincitori del concorso DS è il momento della scelta della sede in cui dovranno prestare servizio per almeno tre anni, secondo quanto prevede il CCNL della dirigenza scolastica recentemente entrato in vigore. Contrariamente alle previsioni e alle aspettative di tanti candidati, soltanto 890 di loro (il 44,9%) hanno ottenuto la regione di residenza, mentre gli altri 1094 (55,1%) sono stati assegnati spesso molto lontani da casa.

Davanti ai primi malumori per questo risultato, certamente inatteso all’inizio del concorso, c’è chi ha liquidato il problema affermando che tutto è conseguenza del fatto che il concorso è nazionale.

Ma è bene ricordare che, rispetto alla previsione iniziale, è sopravvenuta una variante non da poco: la coda dei vecchi concorsi.

La Campania non ha messo a disposizione nessun posto, costringendo i 230 vincitori concorso DS del 2019 a cercare un’altra regione con un effetto domino che ha travolto soprattutto i candidati delle regioni limitrofe.

Una certa analogia di squilibrio tra posti disponibili e vincitori in regione ha riguardato anche la Sicilia e il Lazio, provocando quel pesante esodo di vincitori concorso DS.

Per effetto di questo tsunami è stato assegnato fuori regione il 78,5% dei vincitori meridionali (oltre alla totalità dei campani, anche l’80% dei lucani e degli abruzzesi), il 64,8% di quelli dell’Italia centrale (di cui il 75,8% del Lazio) e il 55,3% delle Isole (di cui il 65,7% della Sicilia).

Da voci raccolte da Tuttoscuola risulta che siano non pochi i candidati assegnati in regioni lontane tentati a rinunciare al posto, anche se questo – bando alla mano – comporterà la cancellazione dalla graduatoria senza possibilità di recupero.