Eurydice: in Italia educazione digitale strategica, ma si può fare di più

da Il Sole 24 Ore

di Al. Tr.

L’educazione digitale fa ormai parte a tutti gli effetti dei curricoli scolastici di tutti i Paesi europei, che promuovono la tecnologia per usi didattici e nella maggior parte dei casi prevedono risorse dedicate all’hi -tech in classe. Ma non basta. Secondo Eurydice, che ha appena pubblicato il nuovo rapporto sull’educazione digitale in Ue, ci si può spingere ancora oltre. Lo studio è riferito all’anno scolastico 2018/2019 e analizza lo stato della didattica gi-tech nelle scuole primarie e secondarie nei 38 paesi europei (43 sistemi educativi), che partecipano al programma dell’Unione europea Erasmus+: i 28 Stati membri dell’UE, oltre ad Albania, Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia. L’Italia risulta tra i paesi più attenti agli investimenti nella didattica digitale e alla formazione dei docenti in chiave hi-tech.

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Lo studio
Il rapporto stilato dal network Eurydice analizza diversi aspetti dell’educazione digitale : i curricoli scolastici e risultati dell’apprendimento, lo sviluppo delle competenze digitali degli insegnanti, l’uso delle tecnologie nella valutazione delle competenze digitali degli studenti e, infine, le strategie e le politiche nazionali sull’educazione digitale a scuola.
In quasi tutti i sistemi educativi, spiega Eurydice, le autorità centrali sono coinvolte nell’offerta di formazione continua per insegnanti nel settore dell’educazione digitale. In alcuni paesi, tra cui l’Italia, lo sviluppo professionale continuo degli insegnanti rientra fra le iniziative che affrontano l’argomento della digitalizzazione della società.

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In Italia valutazione hi-tech dei prof
In particolare, in Italia, al termine della formazione professionale iniziale, i futuri insegnanti di scuola secondaria devono superare un esame per ottenere la qualifica di insegnante e accedere alla professione docente. Le competenze digitali specifiche degli insegnanti vengono valutate proprio nell’ambito di tale esame. I futuri docenti di scuola primaria, invece, valutati nel corso della loro formazione iniziale.
Secondo lo studio, infine, la gran parte dei paesi europei ha piani di investimento ben definiti nelle infrastrutture digitali a scuola. Ad esempio, in Italia, gli investimenti nelle infrastrutture digitali sono considerati fondamentali in rapporto all’educazione digitale e, pertanto, costituiscono un aspetto chiave della strategia nazionale.