Bonus merito nello stipendio? Un aumento di 148 euro l’anno

da Orizzontescuola

di redazione

Da qualche giorno circola la notizia che il Ministro dell’Istruzione avrebbe sostenuto la volontà di trasferire il bonus merito nello stipendio dei docenti.

67% docenti contrario ad assegnazione da parte del dirigente

Il bonus merito ha creato grande dibattito fin dalla sua istituzione, perché è stato visto come uno strumento nelle mani del dirigente per premiare i docenti in modo discrezionale.

Un sondaggio avviato dalla Gilda degli insegnanti, infatti, riporta tali risultati. Il 67% degli intervistati, infatti, ha detto di essere contrario a questa forma di premio e soltanto per 1 docente su 5 (19%) avrebbe sortito un effetto migliorativo sulla scuola pubblica. Secondo il 79%, il bonus previsto dalla “Buona Scuola” accentua situazioni di conflitto e di inutile competitività tra i docenti. I due terzi degli intervistati, pari al 64%, si è espresso anche contro la presenza di studenti, genitori e soggetti esterni nel Comitato di valutazione e appena l’8% ritenne giusto affidare a questo organismo la definizione dei criteri per l’assegnazione del bonus merito.”

Insomma, una vera e propria bocciatura. Risulta quindi spiegabile l’interesse per la notizia dalla dubbia fondatezza.

Converrebbe dividerlo a tutti i docenti nello stipendio?

Il problema della confluenza del bonus nella busta paga sta anche nell’entità della cifra da distribuire. Infatti, se si considera che che il fondo per il bonus è di 148milioni di euro l’anno, bisogna considerare che dovrebbe essere distribuito tra tutti i docenti, inclusi i precari che per legge possono riceverlo. Cifra, quindi da dividere per 769mila docenti di ruolo cui aggiungere circa 150mila precari. La somma che i docenti si dividerebbero sarebbe di 148 euro l’anno lordi. Cifra, ovviamente, da prendere con il beneficio dell’inventario.

La domanda, quindi, è: meglio a pochi ma con cifre più significative, o a tutti con una cifra non certo elevatissima?