Sui “destini incrociati” di Italo Calvino

Sui “destini incrociati” di Italo Calvino

di Gianfranco Purpi

…. “””…(…)…Di fatto, la sua vera cittaÌ€ era l’universo: dalle profonditaÌ€ degli Oceani alle profonditaÌ€ delle Galassie…(…)…”” (Italo Calvino)

…E Calvino ,cosiÌ€…, legittimoÌ€ teoreticamente (per seÌ€ e a seÌ€ soltanto,ovviamente!) …la ricerca alienata e mistificata della predestinazione di essere “un eletto”…ricercando febbrilmente e quasi in un orizzonte di meccanicismo tanto frenetico quanto nichilistico dell’integralitaÌ€ della persona umana…la crociana categoria egemonica dell”Economico Spiritualizzato/Spiritualizzante”…in quanto predestinazione da scoprire e rinvenire a costo di graffiare sentimenti e stati d’animo olistici introspettivi …del pur non riconosciuto assolutamente…Incommensurabile Mistero della persona umano ,…e,al postutto,…di ogni incantevolezza della poesia che l’Umano tiene sempre in serbo e al cospetto di Dio…senza alcun illuministico rapporto di causa/effetto …

…E cioÌ€…al solo fine di capire e scoprire/scoprirsi se …si eÌ€ “privilegiati” di Dio in quanto luterano spasmo verso ogni spirito borghese di accumulazione/appropriazione e profitto produttivamente borghesi…

…Ecco…da dove la CiviltaÌ€ Occidentale fa promanare ,al postutto,per Italo,…la sua antropologia di vera esistenza borghese in quanto sinonimo e immanenza monistica di amore per ogni Dio Feticcio Reificante …e…di sussistenza semiologica di quest’ultimo totemico ad ogni Umano (“incantato”,ideologicamente…)soggettivistico e rampante sempre arrampicantesi verso le vocazioni piuÌ€ deprecabili di impostura e predoneria…

…Girovagando ,…”gli uomini persi” di questa terrestritaÌ€,…da pellegrini dell’esistenza e delle sue spiagge sempre inondate di impenetrabili conchiglie ermetiche di destino e di “amor fati” indissolubili dalla Ragione e dal razionalismo criticistico…;…avvinghiati irresistibilmente “NEI CERCHI CONCENTRICI DA SIRENA ULISSIANA” …delle cittaÌ€ metropolitane come “viste” e “rivissute” dagli Spiriti piuÌ€ sensibili e indomabili all’agnosticismo della loro singolarizzante dialettica “ciclico/a spirale” da Post/Moderno esistenzialisticamente scolorito di aleatorietaÌ€ ruminante (… che,per lo stesso Calvino,…non possono non approdare a livello di “vulgata”, loro malgrado , …nella Categoria Sartriana del Pratico Inerte dell’Umano angosciato,…che “specchia”,…”si rispecchia”…e poi ama sempre ,di vero in fondo…, …cercando l’anima sua gemella di una solitudine indomabile;…l’anima che possa tenere per mano prima di “annegare” dentro al mare dell’Ignoto e del Finale senso della caducitaÌ€ e della sconfitta,…pur adorando inconsciamente e kantianamente…sempre un Dio Misericordioso ;…pur senza invocarlo e senza tangibilitaÌ€ di teoresi ontologica odorante di escatologia…e di “remissione di peccati” fideistici!)…