La piazza dei ragazzi

da la Repubblica

Cristina Nadotti

ROMA — «Portate cartelloni, vestiti colorati e strumenti musicali», dicono a Napoli. Si chiamano così a raccolta i ragazzi dei Fridays for future Italia, che oggi saranno in piazza in oltre 180 città per concludere la Settimana per il clima. C’è entusiasmo, ci sono tante adesioni: i numeri potrebbero essere imponenti, quasi un milione tra studenti di ogni età, lavoratori e gente comune.

Fridays for future Italia ha festeggiato ieri i 173 gruppi attivi nel Paese, che ha definito «un record». I ragazzi sono più organizzati del 15 marzo e del 24 maggio scorsi, giornate dei precedenti scioperi globali sul clima. La loro carica viene anche da una settimana di esposizione mediatica della Settimana per il clima e dal riconoscimento avuto da istituzioni come il Miur, che con il ministro Fioramonti ha chiesto ai dirigenti scolastici di non considerare lo sciopero un’assenza. L’adesione di alcuni sindacati (Cobas, Flc Cgil, Sisa hanno dichiarato sciopero del comparto scuola); università che hanno deciso di non fare lezioni (Perugia) o rettori che in piazza firmeranno la dichiarazione di emergenza climatica (Paolo Comanducci a Genova), hanno dato ai Fridays for future un suggello importante, che dà forza alla mobilitazione. Ed è indicativa la diatriba tra il gruppo di Firenze e il sindaco Nardella, determinato a scendere in piazza perché «c’è bisogno di tutti». Ma i ragazzi della sua città gli hanno risposto: « Fino ad ora le sue misure contro il cambio climatico, come quelle degli altri decisori politici locali, sono state insufficienti. Consigliamo a lei e a tutti i politici degli altri partiti di stare in ufficio per cercare di recuperare».