Ci sia nel DEF attenzione alla disabilità

Ci sia nel DEF attenzione alla disabilità

Nelle prossime ore il Consiglio dei Ministri sarà chiamato alla prima analisi per la predisposizione del DEF, il Documento di Economia e Finanza, atto di estrema rilevanza per la prossima legge di bilancio e le strategie economiche (spese, investimenti, gestione del deficit dei prossimi anni).

Ci auguriamo che il Governo, già da ora – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – assuma una forte attenzione agli impegni economici che possono essere determinanti per la reale inclusione delle persone con disabilità. Ogni scelta successiva ha necessità di risorse adeguate e congruenti, non occasionali né perennemente sperimentali.”

Oltre a manifestare fermezza nel considerare limitate le risorse attualmente destinate a questo ambito, la FISH richiama l’attenzione su alcune voci di spesa che dovrebbero essere previste già da ora: “È necessario prevedere un aumento progressivo del Fondo per la non autosufficienza per garantire davvero Livelli essenziali. Attualmente il Fondo (insufficiente) è fermo a 550 milioni. Aumentarne decisamente l’importo consentirebbe di scorporarne una quota adeguata da destinare alla realizzazione dei progetti di vita indipendente uscendo dallo sperimentalismo in cui oggi versano”, raccomanda Falabella che prosegue: “Sul fronte dell’occupazione, oltre al rafforzamento dell’obbligo delle Pubbliche Amministrazioni di assumere persone con disabilità, va precisato il rafforzamento degli incentivi alle aziende private per queste finalità.”

Viene poi una stabilizzazione delle destinazioni finanziarie ai Comuni finalizzate ai servizi di supporto all’inclusione scolastica di loro competenza: il trasporto, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, l’assistenza igienica personale.

Vi sono poi alcune misure che, dopo una conclusa fase di rodaggio, meritano un maggiore impegno di risorse: quelle necessarie per garantire nei LEA la fornitura delle nuove tecnologie; quelle a favore dei servizi per il sostegno all’abitare in autonomia, in particolare nel ‘dopo di noi’, ed infine, nella speranza di una imminente approvazione della specifica norma, quelle per il fondo per i caregiver familiari.”