Contratto, sfida per 80 euro

da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

La partita per il rinnovo del contratto degli statali anima sino alla fine le contrattazioni interne al governo sulla legge di bilancio. Da un lato il ministro pentastellato dell’istruzione, università e ricerca, Lorenzo Fioramonti, che batte cassa per avere 3 miliardi di euro in più, di cui uno per università e ricerca e due per la scuola, pena le sue dimissioni a dicembre, dall’altro il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, che deve fare i conti con i vincoli di bilancio e con i suoi tecnici. E che di miliardi ne ha trovato finora solo uno ma per il rinnovo del contratto di tutti gli statali.

Secondo indiscrezioni che filtrano dal ministero dell’economia, un solo miliardo bilanciato tra l’altro da tagli lineare a tutti i ministeri. Queste le indiscrezioni della vigilia del consiglio dei ministri che si terrà questa sera. Salvo sorprese, per il rinnovo del contratto degli statali a regime, e dunque nel 2021, saranno disponibili circa 2,8 miliardi di euro, di cui 1,7 già previsti dal Def del governo precedente. Alla fine complessivamente sarebbe disponibile una somma di poco inferiore a quella stanziata dal governo Renzi per il rinnovo del contratto ad oggi in vigore e che ha dato un aumento medio lordo mensile, sempre a regime, di circa 80 euro. Visti i pensionamenti, la cifra dovrebbe comunque consentire di dare aumenti di 80 euro mensili.

A ieri sera, non era dato conoscere di ulteriori aumenti ad hoc per i soli insegnamenti. «È tutto ancora aperto, non ci sono certezze sappiamo quello che abbiamo chiesto noi», dicono dai piani alti di viale Trastevere, «le trattative sono in corso».

Tra l’altro è emerso, al tavolo di confronto con i sindacati, che nello specifico per la scuola anche il riutilizzo del bonus di renziana memoria sarebbe insufficiente a far salire l’aumento medio nella scuola in modo significativo perché va spalmato non solo sui docenti ma anche sul personale ausiliario, tecnico amministrativo. Una platea dunque molto più ampia di quella sulla quale erano state elaborate le prime stime ministeriali.

Resta poi da verificare il capitolo dei proventi dalla tassazione aggiuntiva su sigarette e beni di lusso, come il caviale, o poco green, rilanciate queste ultime proprio ieri dal ministro Fioramonti. Potrebbero essere fonte di un inizio di quell’inversione di tendenza chiesta da Fioramonti e che Gualtieri ha confermato di condividere negli intendimenti, salvo però doverla coniugare con le altre coperture necessarie. A partire da quella necessaria per il cuneo fiscale sul lavoro dipendente.

Un nuovo vertice informale governativo, per trovare la quadra, si è tenuto in nottata e altri incontri sono previsti per oggi.