Esami di Stato

Esami di Stato: buone le intenzioni del ministro, ma prima di cambiare ascolti la scuola

Apprendiamo dalle dichiarazioni del ministro Fioramonti dell’intenzione di reintrodurre la traccia di storia tra quelle previste dall’esame di Stato e della scarsa funzionalità attribuita al sorteggio delle tre buste. Il ministro ha dichiarato che al MIUR si sta “valutando quale intervento fare”, pur nel rispetto dovuto a studenti e docenti, consegnando loro l’impostazione dell’esame in tempi adeguati alla preparazione di questo importante appuntamento.

Sul tema la FLC CGIL ha ripetutamente espresso la propria contrarietà al forte ridimensionamento subìto dalla storia, non solo nella predisposizione dell’esame di Stato, ma anche nella distribuzione delle discipline dei piani orario degli ordinamenti della scuola secondaria, spesso privando gli studenti del necessario approfondimento conoscitivo e di riflessione, che è la chiave per una più consapevole comprensione dell’attualità.

Durante lo scorso anno scolastico, l’improvvisa trasformazione dell’esame di Stato ha prodotto significative modifiche nell’approccio metodologico da dare al colloquio e all’intera procedura e, anche su questo aspetto, la FLC CGIL e molta parte della categoria, con petizioni e documenti, hanno rappresentato la necessità di una riflessione più approfondita e condivisa. Inoltre, l’esame di Stato, al momento, coinvolge aspetti di grande rilevanza organizzativa e didattica, come la parte dedicata al PCTO (nuova denominazione dell’alternanza scuola lavoro).

Pertanto, riteniamo opportune le parole pronunciate dal ministro, condividiamo la direzione in cui vanno le intenzioni che ha espresso, ma chiediamo di proseguire il metodo di confronto che si è inaugurato con l’accordo del 1° ottobre.

Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL, dichiara: “Riteniamo necessaria la riflessione del MIUR su questi temi, perché li consideriamo estremamente rilevanti per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, per l’impostazione didattica e metodologica della secondaria. Infatti, il processo di apprendimento è fortemente condizionato dalla modalità con cui ne viene predisposta la valutazione finale”.

“Per tutte queste ragioni, legate all’organizzazione del lavoro, al funzionamento del sistema scolastico e soprattutto alle ricadute sulla formazione delle studentesse e degli studenti – conclude Sinopoli – sollecitiamo il ministro Fioramonti ad avviare in tempi rapidissimi un confronto per affrontare in modo complessivo le diverse criticità manifestate che coinvolgono l’intera comunità scolastica.”