Dispersione scolastica: un problema che riguarda 1 cittadino su 5

da Tuttoscuola

Dispersione scolastica, un vero e proprio problema sociale. Dal 1995 a oggi 3 milioni e mezzo di studenti hanno abbandonato la scuola statale, su oltre 11 milioni iscritti alle superiori (-30,6%). Ragazzi e ragazze spariti dai radar della scuola, che sotto questo aspetto ricorda le famigerate performance della rete idrica italiana, che perde nel nulla il 35% dell’acqua. Un colabrodo, come racconta una fotografia del fenomeno illustrata dal dossier di Tuttoscuola, La scuola colabrodo (2018). Il costo è enorme: 55 miliardi di euro. Un problema che diventa un’emergenza se ai dati della dispersione scolastica esplicita, quella determinata misurando la quota degli ELET, Early Leavers from Education and Training, cioè di ragazzi tra i 18 e i 24 anni che conseguono al più il titolo di scuola secondaria di primo grado o una qualifica di durata non superiore ai 2 anni, si aggiungono quella della dispersione scolastica implicita portati alla luce da un editoriale di Roberto Ricci, responsabile prove Invalsi, e di cui si discute da diverse settimane.

Stabilire la quota di dispersi impliciti non è semplice: dagli ELET sfuggono infatti quegli studenti che conseguono un titolo di scuola secondaria di secondo grado, ma senza aver raggiunto i traguardi minimi di competenze previsti per il loro percorso di studio. Sono loro i dispersi impliciti. Dal 2019 le Prove INVALSI possono comunque dare una prima rappresentazione del fenomeno, fin dal suo insorgere nella scuola primaria. Questo perché i risultati delle rilevazioni nazionali permettono di determinare la preparazione raggiunta al termine della cosiddetta scuola superiore.

I dati sono allarmanti: coloro che, anche ottenendo il diploma, non arrivano al livello 3 nelle prove di Italiano e Matematica e che non raggiungono nemmeno il livello B1 nella lettura e nell’ascolto in Inglese hanno livelli di competenze che corrispondono agli obiettivi formativi previsti per gli studenti di terza media, ovvero molto al di sotto di quelli che avrebbero dovuto raggiungere. Sommando il numero di studenti dispersi espliciti ed impliciti, l’Invalsi stima che la dispersione totale in Italia sia superiore al 20%, un problema quindi che riguarda 1 persona su 5.