Titoli di accesso alla classe B02

Novembre 2019 Associazione Docenti di Conversazione in lingua Straniera Italia –titoli di accesso alla classe B02

In riferimento ad una  risposta al quesito di un lettore su una testata giornalistica scolastica ed da alcuni sindacati non afferrati nella legislazione che ci riguarda anche per quanto concerne i requisiti di accesso alla Classe di Concorso di “Conversazione in lingua straniera”, la nostra Associazione desidera fare notare che alcune informazioni date sono sbagliate e fuorvianti. Il Decreto del 28 maggio 1992 è chiaro nell’intento del ruolo dell’insegnante di conversazione: “in considerazione della funzione specifica del conversatore in lingua straniera”, con l’introduzione di una didattica in compresenza con un docente di MADRELINGUA con il quale il discente potesse fare pratica nella lingua parlata in modo naturale e spontanea oltre a portare un docente “straniero” nella scuola italiana che potesse contribuire al processo di internazionalizzazione ed europeizzazione della scuola. Infine, incoraggia i cittadini italiani a sentirsi parte di un Europa differente culturalmente ma unita negli obbiettivi e nei valori.

La compresenza implica che lo stato paga due docenti. Il senso della codocenza è di lavorare insieme in modo diverso e per obiettivi didattici diversi anche se le finalità sono comuni. Infatti, ciascun docente si prepara in modo autonomo anche se si concorda insieme un programma da svolgere. I voti sono dati autonomamente dai singoli docenti e, nel momento della valutazione finale, si discutono per trovare la giusta valutazione per l’alunno dal punto di vista globale della lingua – teorico, storico, letterario e pratico.

I titoli di accesso, secondo la legge, sono ben chiari e non lasciati alla libera interpretazione: il diploma deve essere conseguito in un paese in cui la lingua è ufficiale. Per quanto riguarda i doppi diplomi ESABAC, sono conseguiti in ITALIA, benché rilasciati da uno stato francofono, Internazionali spagnoli, IGCSE o IB sempre conseguiti in Italia .  La crescita cognitiva di una persona avviene nel periodo scolastico ed è in questo periodo specifico che l’alunno si forma e adotta una cultura e modo di essere particolare. Per questo la legge insiste che il diploma viene conseguito nel paese dove la lingua è madrelingua e la “dichiarazione di valore” che deve essere allegata al titolo riporta anche il numero di anni necessari per conseguire tale titolo. Non si può paragonare un intero percorso di studi all’estero con la semplice aggiunta di alcune ore nel monte ore annuo.

La nostra Associazione, che comprende centinaia di soci Docenti di Conversazione in Italia, vi chiede di fare chiarezza e rettificare ambiguità e scorciatoie che stanno prendendo piede anche in vista di concorsi con solo titoli  e non . Diversamente ci troveremo con lo stato che paga una persona non esperta che potrà avere il livello B2,  per un esperto non adeguato. Lo Stato inserendo la nostra figura nella scuola pubblica vuol offrire un opportunità ai discenti di migliorare il livello di lingua confrontandosi con un docente madrelingua  e deve, inoltre,  garantire un livello di docenza  comprovata da abilitazione e titoli professionali.