La scuola è pronta alla sfida per la sostenibilità

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da Il Sole 24 Ore

di Fabrizio Proietti*

Il riordino degli istituti professionali presenta due nuovi indirizzi di studio correlati alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare: Gestione delle acque e risanamento ambientale e Pesca commerciale e produzioni ittiche. Le acque, le coste, le produzioni delle specie ittiche commerciali e il risanamento ambientale sono dallo scorso anno scolastico oggetto di apprendimento nella formazione dei futuri diplomati dell’istruzione professionale di questi indirizzi, correlati ad aree economiche e professionali, quali i Servizi di Public Utilities e l’aspetto manageriale nella Pesca, venute alla ribalta negli ultimi tempi.

Il ruolo della formazione tecnico-professionale
In seguito alle emergenze idrogeologiche del nostro Paese e alla necessità di attuare una solida e profittevole politica di riciclo dei rifiuti nelle grandi città, diventa sempre più importante la formazione di figure dotate di competenze tecnico professionali in grado di intervenire in modo integrato e sostenibile nell’intero ciclo della gestione delle acque, dall’approvvigionamento alla canalizzazione, dalla manutenzione delle sorgenti e degli invasi alla depurazione, e nella gestione e riciclo dei rifiuti in senso lato, e sempre più ricercate sono le nuove professionalità in grado di gestire e controllare tali elementi e i fenomeni della natura. Allo stesso modo, in un territorio a forte vocazione turistica, dove emergono le forti differenze regionali che caratterizzano i territori del nostro Paese, dalla terra e dal mare alla tavola, diventa centrale saper gestire con spirito di managerialità, ma anche rispettando regole di sostenibilità, l’ampia filiera ittica, dalla fase di estrazione alle successive fasi di produzione e commercializzazione.

Ecco che le scuole ad indirizzo professionale, quindi, si sono riunite in reti nazionali – G.A.R.A. per l’indirizzo “Gestione delle acque e risanamento ambientale” e TRI.CA.MO. per l’indirizzo “Pesca commerciale e produzioni ittiche” – per promuovere le nuove figure professionali emergenti, anche se ciascun istituto, poi, caratterizza la propria offerta formativa in collaborazione con gli stakeholder e le Regioni, in relazione alle esigenze dei contesti territoriali e delle filiere produttive

I due nuovi indirizzi
Con le proposte dei nuovi Indirizzi la scuola ha voluto operare un investimento culturale e formativo per dare concrete risposte in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale, a intere aree del nostro territorio, tenuto conto che la penisola italiana è circondate per l’80 % dal mare e si caratterizza per avere, con le isole, circa 7.500 Km di coste, presentando territori montani non sempre presidiati e forti fenomeni di urbanizzazione.
Gli effetti dei cambiamenti climatici e degli inquinanti, uniti alla eccessiva antropizzazione delle città e zone costiere, hanno incrementato la necessità di interventi di emergenza, estemporanei, per contrastare il dissesto idrogeologico di territori, dove l’acqua da risorsa diviene pericolo, anche in relazione alle produzioni ittiche, dove specie aliene minacciano la biodiversità.

La nuova mission dell’istruzione professionale
Occorrono quindi risorse umane competenti nell’utilizzo di strumenti diagnostici, di misura, di produzione, di lavorazione ed è necessario promuovere modelli di gestione innovativi finalizzati al controllo, alla gestione dei processi e alla commercializzazione e valorizzazione dei prodotti, anche nel loro riutilizzo nell’economia circolare. Per questo la nuova mission dell’istruzione professionale, con particolare riguardo agli indirizzi in questione, è quella di formare giovani, cittadini attivi, che intervengono nei processi produttivi e lavorativi, nell’ottica degli obiettivi (goals) contenuti nell”Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.

*Fabrizio Proietti, Miur – Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione – Dirigente Ufficio IV