Dall’agricoltura alla sanità istituti più vicini al lavoro

da Il Sole 24 Ore

di Francesca Lascialfari

Gli istituti professionali sono stati innovati dal decreto legislativo 61/2017. È questa una revisione degli ordinamenti che ha inteso individuare in tale tipologia vere e proprie scuole dell’innovazione che forniscano agli studenti reali opportunità per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Gli indirizzi di studio sono passati da 6 a 11, e oggi, infatti, spaziano dall’agricoltura all’industria e artigianato per il made in Italy; dai servizi commerciali alla manutenzione e assistenza tecnica; dai servizi per sanità e assistenza sociale alle arti ausiliari, come ottico e odontotecnico; dall’enogastronomia e ospitalità alberghiera ai servizi culturali e dello spettacolo.
Il biennio mira al raggiungimento delle competenze necessarie per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, oltre che a creare le basi di una formazione professionale. Inoltre, una delle principali novità della riforma, in atto ormai da due anni, consiste nella messa a sistema della personalizzazione degli apprendimenti che, mediante il Progetto formativo individuale definito per ogni studente, consenta di ridurre il rischio di dispersione scolastica. Per realizzare l’intento, le scuole nella loro autonomia possono utilizzare una quota del monte orario anche per attivare, fin dal secondo anno, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) o di apprendistato.
Nei successivi tre anni, che conducono al conseguimento del diploma di istruzione professionale (Ip) valido per l’accesso all’università e all’alta formazione post-diploma, è intensificata la pratica professionale; gli studenti sono inseriti in contesti operativi (stage aziendali o impresa formativa simulata) per percorsi di alternanza con rilevante valenza orientativa e formativa. Al termine dei cinque anni, il diplomato avrà acquisito competenze tecnico-professionali e operative atte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni, in settori coerenti con gli studi effettuati.
Accanto ai percorsi di istruzione professionale quinquennali, lo studente ha la possibilità di scegliere percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) di competenza regionale, di durata triennale o quadriennale finalizzati al conseguimento, rispettivamente, di qualifiche e diplomi professionali.
La scelta tra Ip e IeFP (questi ultimi possono essere realizzati anche da centri di formazione professionale riconosciuti, oltre che dalle scuole) deve essere effettuata al momento dell’iscrizione, come precisato dalla circolare annuale emanata dal Miur, con la consapevolezza che tutti i percorsi sopra illustrati consentono comunque di assolvere all’obbligo di istruzione.
Dirigente scolastico liceo classico Ipsseoa Aurelio Saffi (Firenze)