Gli istituti sotto esame sull’offerta formativa

da Il Sole 24 Ore

di Alessandra Migliozzi

Anche per le scuole il periodo delle iscrizioni è uno dei momenti più significativi dell’anno scolastico: ciascun istituto deve mettersi innanzitutto in gioco per attrarre studenti.

Competizione tra istituti

A questo servono le giornate aperte con i genitori e i molti materiali con l’offerta formativa, i corsi extra e le informazioni sulla dotazione di aule e tecnologie disponibili che gli istituti mettono in campo fra il mese di novembre e gennaio. Perdere iscrizioni può significare perdere personale e chiudere classi.

La competizione sui territori in alcuni casi è forte, soprattutto dove c’è molto calo demografico. Iscrizioni a scuola significa anche, per gli istituti, segreterie pronte a reagire alle richieste e curiosità dei genitori nella fase preparatoria e, poi, ricezione, smistamento e accoglimento delle domande alla fine del mese di gennaio,quando le procedure si chiudono e le famiglie hanno fatto le loro scelte.

«Scuola in chiaro»

Cosa è previsto che facciano le scuole? Intanto, prima che le iscrizioni partano, sono tenute ad aggiornare le informazioni che le riguardano sul portale Scuola in chiaro, a vantaggio della trasparenza nei confronti delle famiglie. Il ministero mette a disposizione moduli di iscrizione “tipo”. Ma le scuole devono e possono personalizzarli, nel mese di dicembre, inserendo, ad esempio, le informazioni relative ai criteri di precedenza in caso di parità di punteggio nella graduatoria di accesso all’istituto.

Il modulo della domanda di iscrizione è strutturato in una parte generale, uguale per tutte le scuole, contenente i dati anagrafici degli studenti, e in una parte in cui ogni scuola può, appunto, inserire personalizzazioni.

Normalmente vengono chiesti, oltre ai dati relativi al genitore e all’alunno, l’orario di frequenza scelto (tempo parziale o pieno) per poter fare la richiesta di organico al ministero e per poter smistare le richieste nelle classi disponibili, la sede prescelta, se ci sono più plessi, e quella di provenienza. I moduli personalizzati dalle scuole sono poi resi disponibili sul sistema delle iscrizioni online e, dunque, sul sito iscrizioni.istruzione.it.

Al servizio delle famiglie

Fra il 7 e il 31 gennaio, quando le famiglie scelgono, le scuole mettono a disposizione il loro personale per rispondere ai quesiti delle famiglie. Un servizio che va oltre gli open day. Non solo: le segreterie possono sostenere i genitori aiutandoli nel compilare la domanda sul sito Miur se questi non riescono a farlo in autonomia a casa.

La pratica online

Lo scorso gennaio 2019 il 69,11% delle famiglie ha effettuato l’iscrizione in autonomia, a casa. Dato in lieve calo rispetto al 71,8% dell’anno precedente.

Le punte più alte di genitori “smanettoni” si registrano in Friuli Venezia Giulia (87,46% delle domande fatte in autonomia). Seguono il Veneto con l’85,3% e la Lombardia con l’84,8%. Restano più indietro la Sicilia con il 41,11% delle famiglie che ha iscritto i propri figli senza chiedere aiuto alle scuole, la Puglia (39,14%) e la Campania (38,9%).

Il servizio è comunque sempre più apprezzato: secondo i dati rilevati dal ministero, il 91,56% degli utenti che ha fatto le iscrizioni online ritiene efficiente il funzionamento del servizio, l’88,93% ritiene semplice l’utilizzo delle iscrizioni online in tutte le sue fasi, il 92,8% le considera vantaggiose in termini di risparmio di tempo. E anche i problemi di accesso al portale Miur negli anni si sono fortemente ridotti. Grazie anche al messaggio lanciato con chiarezza dal ministero: fare prima la domanda non garantisce nessuna priorità nell’iscrizione.

Verifica delle richieste

Tornando alle competenze delle scuole, una volta chiuse le procedure, queste verificano le domande ricevute e le accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili.

In caso di richieste in eccesso, collaborando con le altre istituzioni del territorio e le altre scuole, gli alunni vengono smistati nelle scuole indicate come seconda a terza scelta. Con particolare attenzione ai bambini che sono in età dell’obbligo e a cui va garantita una sede, possibilmente vicino casa.