Manfredi: servono più studenti dai tecnici e professionali

da Il Sole 24 Ore

di Eu. B.

«Penso che questi dati non siano ancora completi, perché in genere i numeri sulle immatricolazioni si stabilizzano a febbraio-marzo, ma meritano comunque attenzione». Interpellato dal Sole 24 Ore del Lunedì sul calo delle matricole in atto il neoministro dell’Università, Gaetano Manfredi, esordisce così. Forte di una profonda conoscenza del nostro sistema universitario derivante dai sei anni trascorsi alla guida della Federico II di Napoli e alla presidenza della conferenza dei rettori italiani.

Che ci dicono questi numeri?
Che il sistema universitario sulle iscrizioni complessivamente tiene, ma non si espande quanto sarebbe necessario. Anche perché credo che cominci a risentire del calo demografico nel Paese. Per questo credo che servano politiche mirare per ampliare l’accesso all’università.

In che senso mirate?
Ci sono due tipi di problemi. il primo è che nelle aree più deboli serve un diritto allo studio più forte in grado di abbattere le barriere economiche. E poi c’è il tema della grande prevalenza di studenti liceali tra gli iscritti all’università. Quindi abbiamo la necessità di avviare dei percorsi in grado di intercettare gli studenti provenienti dagli istituti tecnici e professionali.

Finora le lauree professionalizzanti non hanno avuto grande successo e la separazione con gli Its non ha aiutato.

Penso che serva un progetto complessivo per portare all’università gli studenti dei tecnici e dei professionali. Anche se le lauree professionalizzanti esistono da appena due anni, da presidente Crui non ho mai parteggiato per le une o gli altri. Serve un’idea condivisa che metta insieme i vari pezzi dell’offerta formativa.

Quale sarà il suo primo atto da ministro in questa direzione?

Penso che un altro tema molto importante sia quello di aumentare gli iscritti alle lauree scientifiche per andare incontro al fabbisogno del sistema industriale. Insieme alle associazioni di categoria ragionerò su come incentivarle.