Immissioni in ruolo straordinarie sui posti di Quota 100 saranno prima della mobilità

da Orizzontescuola

di redazione

Uno dei punti del Decreto Scuola, entrato in vigore il 29 dicembre 2019, è il recupero dei posti Quota 100 non assegnati a settembre 2019, con una tornata di assunzioni straordinarie.

A prevederlo è la legge 159/2019, all’art. 1 comma

“18-quater. In via straordinaria, nei posti dell’organico del personale docente, vacanti e disponibili al 31 agosto 2019, per i quali non è stato possibile procedere alle immissioni in ruolo, pur in presenza di soggetti iscritti utilmente nelle graduatorie valide a tale fine, in considerazione dei tempi di applicazione dell’articolo 14, comma 7, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, sono nominati in ruolo i soggetti inseriti a pieno titolo nelle graduatorie valide per la stipulazione di contratti di lavoro a tempo indeterminato, che siano in posizione utile per la nomina rispetto ai predetti posti. La predetta nomina ha decorrenza giuridica dal 1° settembre 2019 e decorrenza economica dalla presa di servizio, che avviene nell’anno scolastico 2020/2021. I soggetti di cui al presente comma scelgono la provincia e la sede di assegnazione con priorità rispetto alle ordinarie operazioni di mobilità e di immissione in ruolo da disporsi per l’anno scolastico 2020/2021. Le autorizzazioni già conferite per bandire concorsi a posti di personale docente sono corrispondentemente ridotte.

I passaggi su cui si basa la norma sono tre:

  • ci sono circa 9.000 posti non assegnati alle immissioni in ruolo dell’estate 2019 perché le certificazioni non sono arrivate in tempo
  • le immissioni in ruolo avranno decorrenza giuridica dal 1° settembre 2019 e decorrenza economica dalla presa di servizio, che avviene nell’anno scolastico 2020/2021
    I docenti coinvolti nella procedura straordinaria di immissioni in ruolo sceglieranno provincia e sede prima delle operazioni di mobilità e assunzioni dell’anno scolastico 2020/21.

Naturalmente bisognerà verificare la distribuzione territoriale di questi 9.000 posti; in alcuni casi infatti potrebbero esserci in province e regioni in cui non sono stati assegnati neanche i ruoli autorizzati dal MEF perché mancano i docenti in graduatoria.

A beneficiarne invece i docenti rimasti delusi dal ritardo con cui questi posti sono stati resi vacanti e disponibili e che si trovano in posizione utile per il ruolo.

Il Ministro Azzolina ha ribadito nel primo incontro con i sindacati che questo sarà uno dei punti da portare avanti nelle prossime settimane.