RIGETTATO IL RICORSO “BONUS SEI PUNTI SSIS”

RIGETTATO IL RICORSO “BONUS SEI PUNTI SSIS”: LA GIUSTIZIA TRIONFA!

PESANTE LA CONDANNA PER IL DOCENTE CHE VOLEVA “SCAVALCARE” I COLLEGHI.

Il 29 u.s. il Giudice del Lavoro di Udine si è definitivamente pronunciata in merito al primo ricorso sottoposto al Suo giudizio e avente ad oggetto l’annosa questione del riconoscimento di un ulteriore “bonus” di 6 punti in favore dei ricorrenti “sissini”.

Nel predetto procedimento, ho avuto il privilegio di costituirmi in difesa di alcuni controinteressati, assumendo una linea difensiva che inevitabilmente mirava a tutelare i diritti e le posizioni in graduatoria dei precari storici e di tutti quei docenti rispettosi delle “normali regole di scorrimento” delle graduatorie.

Il 29 u.s., previa discussione delle parti,  è stata decisa la causa in oggetto, mediante lettura del dispositivo in udienza: l’Ill.mo Giudice ha respinto le richieste della parte ricorrente, dando ragione e tutelando i controinteressati da me assistiti.

Tale risultato mi soddisfa molto perché rappresenta una pronuncia molto importante per i docenti che ho rappresentato e perché questa sentenza, per la seconda volta in Italia, respinge le istanze formulate dalla parte ricorrente, tese ad ottenere il riconoscimento di un “bonus” di 6 punti per i soli sissini ricorrenti. La soddisfazione è ancor più grande per me, poiché in simili contenziosi il MIUR in passato è sempre stato soccombente innanzi al TAR e continua ad esserlo tuttora innanzi ad alcuni Giudici del Lavoro investiti della questione.

Mi preme evidenziare, inoltre, che in giudizio si è riusciti ad ottenere anche la condanna alle spese della ricorrente, la quale è stata condannata al pagamento delle spese di lite per un totale di oltre 3.500,00 euro (tremilacinquecento).

Umanamente mi dispiace vedere una lavoratrice condannata al pagamento di una somma così elevata, ma probabilmente tale condanna potrà fungere da “monito” per tanti altri docenti che in questi giorni sono  “sollecitati” a ricorrere da alcune organizzazioni e/o ricorsifici con l’illusione di poter “superare” in graduatoria i loro colleghi.

D’altronde,  se la ricorrente avesse ottenuto l’accoglimento delle sue istanze,  tutti gli altri docenti sarebbero stati “scavalcati” ingiustamente e pregiudicati nei loro diritti. Si sarebbe alimentata così una drammatica “guerra tra poveri”; parimenti, in caso di accoglimento delle istanze di parte ricorrente, quasi certamente, sarebbe stata condannata ingiustamente anche l’Amministrazione, dunque, l’intera collettività, che si trova costretta a subire “tagli” al bilancio anche per coprire ingiuste spese giudiziarie.

Da parte mia, come difensore mi sono limitato a rappresentare in giudizio le mie tesi e le mie convinzioni, è stato il  Giudice che, applicando il diritto ha permesso alla Giustizia di  trionfare!

Avv. Antonio Gabrieli