Dal Miur ai Comuni 38milioni di euro per la raccolta dei rifiuti

da Tecnica della Scuola

Dal Miur ai Comuni 38milioni di euro per la raccolta dei rifiuti
di R.P.
Prima di ottenere il contributo i Comuni dovranno però dichiarare di ritenersi “soddisfatti” della somma stanziata. In caso contrario non riceveranno nulla. Un piccolo premio per i Comuni che fanno la raccolta differenziata.
Con un’avviso datato 6 dicembre (di cui abbiamo già fatto cenno in altra notizia pubblicata su questo sito, dalla quale si può leggere la tabella, riportata in allegato al suddetto avviso ministeriale, con gli importi dettagliati per i Comuni delle varie Province da corrispondere per l’anno 2012) il Ministero dell’Istruzione rende noto di aver disposto la liquidazione del contributo dovuto ai Comuni per il servizio di raccolta dei rifiuti nelle scuole statali.
Lo stanziamento complessivo è di poco inferiore ai 38 milioni di euro e, quest’anno, a seguito di un accordo sottoscritto fra Stato, Regioni ed Enti Locali verrà attribuito tenendo anche conto dei risultati ottenuti da ciascun Comune in materia di raccolta differenziata.
In pratica ai Comuni che hanno superato il tetto del 50% di raccolta differenziata verrà riconosciuto un contributo aggiunto (per la verità di modesta entità).
Per evitare il consueto contenzioso il Ministero ha però stabilito una clausola.
Le somme definite con il provvedimento del 6 dicembre saranno erogate ai Comuni interessati “a condizione che con la riscossione si dichiarino totalmente quietanzati per l’annualità in oggetto e che, nei casi in cui la gestione del servizio rifiuti, unitamente alla riscossione della relativa entrata, sia o sia stata per la parte del periodo in argomento, affidata dal Comune ad un terzo gestore affidatario in regime di TIA, il Comune percettore delle somme di cui al presente accordo provvederà al riversamento delle quote di rispettiva competenza al gestore stesso, sollevando il MIUR da ogni diritto, pretesa o ragione che potrebbe aver vantato dal terzo gestore affidatario”.
L’importo complessivo del contributo è infatti ampiamente inferiore a quanto “preteso” dai Comuni negli anni passati. In molti casi i Comuni avevano contestato l’entità del versamento del Miur che questa volta ha pensato bene di mettersi al riparo di possibili rivalse o richieste.