22 dicembre Crisi di Governo

Il 22 dicembre il Presidente della Repubblica, consultati i presidenti dei gruppi parlamentari a seguito delle dimissioni del governo, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, firma il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Il Consiglio dei Ministri stabilisce che le elezioni politiche si svolgeranno nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013, mentre la prima riunione delle Camere avrà luogo il giorno venerdì 15 marzo 2013.

Il 21 dicembre il Presidente del Consiglio, dopo aver comunicato al CdM la propria intenzione di dimettersi, recatosi al Quirinale, ha rassegnato le sue dimissioni.

Di seguito il comunicato stampa del Quirinale:

“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto oggi alle ore 19.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, senatore Mario Monti, il quale, essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto, già preannunciate come irrevocabili secondo quanto risulta dal comunicato diramato dal Quirinale l’8 dicembre scorso”. Lo ha detto il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, al termine dell’incontro tra il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio.
“Il Presidente della Repubblica – ha continuato il Segretario Marra – ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato consulterà i Presidenti dei gruppi parlamentari nella giornata di domani”.

Nel corso della seduta dell’11 dicembre il Presidente del Consiglio riferisce al Consiglio dei Ministri dell’incontro che ha avuto con il Capo dello Stato sabato 8 dicembre e delle ragioni che lo hanno condotto ad annunciare l’intenzione di rassegnare le dimissioni dopo aver verificato se è possibile approvare in tempi brevi le leggi di stabilità e di bilancio. Tutti i Ministri si sono dichiarati concordi su tale passo alla luce dell’evoluzione politica manifestatasi venerdì scorso alla Camera dei Deputati.

L’8 dicembre 2012, il Presidente del Consiglio, preso atto dell’esito dei colloqui intercorsi tra il Presidente della Repubblica con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato e della Camera, dichiara che, approvate in tempi brevi le leggi di stabilità e di bilancio, sentito il Consiglio dei Ministri, provvederà a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni.

Di seguito il comunicato stampa del Quirinale:

Il Presidente del Consiglio intende rassegnare le dimissioni dopo aver verificato se è possibile approvare in tempi brevi le leggi di stabilità e di bilancio

(Quirinale, 8 dicembre 2012) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti.
Il Presidente della Repubblica ha prospettato al Presidente del Consiglio l’esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.
Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio – rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo – siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.