Ispettori scuola, concorso fantasma: cinque anni per arrivare agli orali

da Repubblica 

Ispettori scuola, concorso fantasma: cinque anni per arrivare agli orali

La selezione per 145 “dirigenti tecnici” bandita nel 2008 dall’allora ministro Fioroni. Tra un governo e l’altro tra febbraio e marzo 2011 si sono svolti gli scritti. Per la correzione ci sono voluti 21 mesi. Se tutti i 79 ammessi entreranno in servizio, rimarranno scoperti in tutto il Paese ben 220 posti

di SALVO INTRAVAIA

Quasi cinque anni per giungere alla correzione degli scritti di un concorso pubblico. E ancora mancano gli orali. In Italia, è possibile anche questo. Nel frattempo, si sono succeduti ben tre governi con altrettanti ministri dell’Istruzione che hanno messo la loro firma sul concorso più lungo della storia della scuola italiana: quello per selezionare 145 ispettori che adesso hanno preso la denominazione di dirigenti tecnici. Una figura che, a seguito dei pensionamenti degli ultimi anni, nel nostro Paese è ormai in via di estinzione.

Eppure, secondo la volontà espressa in diverse occasioni dalla classe politica, il corpo ispettivo del ministero dell’Istruzione dovrebbe costituire la terza gamba dell’impianto di valutazione del sistema di istruzione pubblico: le altre due gambe dovrebbero essere l’Invalsi – l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione – e l’Ansas, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica. Ma la selezione di un gruppo di ispettori, che alla fine non andrà a coprire neppure la metà dei vuoti in organico, sta prendendo tempi biblici.

Il tutto inizia il 5 febbraio 2008, quando l’allora ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, bandisce il concorso e nomina la commissione giudicatrice presieduta dal fedelissimo direttore generale Raffaele Sanzo. Ma appena una settimana prima il governo Prodi viene sfiduciato in Senato e per fare ripartire la procedura concorsuale si attende la nomina del nuovo esecutivo. L’8 maggio del 2008

a Palazzo Chigi sale Silvio Berslusconi e a viale Trastevere Mariastella Gelmini. Il concorso per ispettore deve iniziare con una prova preselettiva attraverso test a risposta multipla ma per un anno della selezione si perdono le tracce.

La partita in gioco è importante e la neoministra non vuole farla giocare a un presidente di commissione nominato dal suo predecessore. Così, l’8 aprile 2009 la Gelmini nomina il nuovo presidente della commissione, il direttore generale Olimpia Cancellini, e rinnova l’intera commissione. Nel frattempo, la prima prova viene rinviata più volte e il 21 settembre del 2009, un anno e mezzo dopo la pubblicazione del bando, si svolge la prova preselettiva alla quale partecipano in 16mila, ma vengono ammessi agli scritti in 900.

E per un anno e mezzo si blocca tutto nuovamente. A rallentare ancora l’intera procedura non è certamente la correzione dei test che avviene con  lettori ottici. Gli scritti – tre per ogni candidato – si svolgono a Roma tra il 28 febbraio e il 24 marzo 2011. Per correggere i 2.700 elaborati la commissione impiega ben 21 mesi: in media si procede al ritmo di sei al giorno. E lo scorso 18 dicembre arriva l’esito degli scritti: appena 79 ammessi agli orali su 145 posti messi a concorso. Ma la strada è ancora lunga: la commissione deve passare gli ammessi alla prova orale e compilare la graduatoria di merito.

Intanto la figura dell’ispettore è residuale in quasi tutte le regioni italiane. In Veneto e Molise sono andati tutti in pensione e in altre regioni, come la Sicilia, è rimasto in servizio un solo ispettore che deve farsi carico di oltre mille scuole. L’organico dei dirigenti tecnici prevede 335 posti, ma al momento la macchina scolastica del Paese può contare soltanto su 36 ispettori. E anche quando i 79 ammessi agli orali dovessero tutti entrare in servizio rimarrebbero scoperti ben 220 posti: il 65 per cento del totale.