CNPI addio. E adesso?

da tuttoscuola.com

CNPI addio. E adesso?

Meno di un mese fa la preoccupazione dei membri del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) era quella di trovare una soluzione amministrativa-politica per rimediare al fatto che non vi erano più membri surrogabili per esaurimento delle liste, con la conseguenza di non potere disporre del numero legale per poter funzionare.

La soluzione a questo problema è venuta in modo clamoroso: lo scioglimento delle Camere ha impedito il varo di un decreto legge ‘milleproroghe’ simile a quelli che negli ultimi undici anni hanno consentito, di anno in anno, di prorogare il CNPI, in attesa della riforma degli organi collegiali territoriali. Niente proroga, niente CNPI.

La mancata proroga del massimo organo consultivo per la scuola apre ora una complessa problematica istituzionale derivante dal fatto che una lunga serie di atti amministrativi prevede l’obbligatorietà del parere del CNPI. In alcuni casi, addirittura, il parere non solo obbliga il ministro a richiederlo, ma ne vincola l’attuazione.

Potranno essere emanati, d’ora in poi, atti amministrativi, progetti ministeriali o disegni di legge che prevedono tassativamente un preventivo parere che non potrà più essere espresso? Orfani di un parere dovuto, potranno, comunque, seguire la loro naturale procedura? In tal caso potranno essere ritenuti legittimi o avranno un vulnus costitutivo che ne impedirà ogni efficacia giuridica?

La risposta, non semplice, potrà venire solamente dal prossimo Governo, ma nel frattempo gli atti amministrativi dovuti dovranno attendere.