Per favore, signora Littizzetto

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Per favore, signora Littizzetto

 di Adriana Rumbolo

Quando una mano si abbatte con violenza su un bambino, su una donna, su un soggetto più debole ci sono tre lutti:chi subisce intriso di paure(fobie)sociali, chi usa la violenza dominato solo dalla rabbia distruttiva e l’amore, uno” sconosciuto”.

Lei,signora Littizzetto, che ha l’occasione,  per la sua simpatia,  di fare arrivare la sua voce attraverso i mass-media a tante persone sarebbe opportuno che non liquidasse  gli episodi gravissimi , che  purtroppo aumentano di giorno in giorno riassumendo:”un uomo che ci mena, non ci ama…!

Purtroppo , per quello che sappiamo, la donna vittima lo è  fin dai suoi primi giorni di vita, piena di paure sociali che sono cresciute con lei  a cominciare dalla sofferenza delle  prime esperienze emotive-affettive  che non hanno avuto un ambiente favorevole a un loro percorso armonioso

Spesso non conoscono l’amore, non sono mai state amate e forse gli è stata  anche bloccata la forza  della loro femminilità . .

Margot Sunderland ,autrice del libro”Il tuo bambino” Ed. tecniche nuove., garante Jaak pankseep grande neurosciezato, neurobiologo di “Affective Neuroscience”:: “una disciplina rigida senza possibilità di relazionare impartita da educatori che usano la violnza  psicologica e corporale,  gridano regolarmente con ordini e critiche spesso con un’espressione adirata sul volto, può provocare nel bambino frequenti stati di paura e di collera; in questi casi, il rilascio nel cervello di oppioidi e di ossitocina può subire un arresto.

In carenza di tranquillità il bambino si sentirà costantemente insicuro e minacciato.”

“Il senso di insicurezza provato dal bambino può diventare il suo metro di giudizio nei confronti di sé e degli altri”.

Negli anni che seguono lo stress potrebbe cronicizzarsi e manifestarsi poi con disturbi di ansia generalizzata fino all’attacco di panico,tante paure sociali spie di minor rendimento negli studi, indifferenza, disinteresse, inattività; comportamenti a rischio per sé stessi e per gli altri, disturbi del giudizio.

Non credevo che continuasse a essere esercitata sui minori tanta violenza finchè non ho passato molti anni con tanti ragazzi e proprio nella scuola dove gli studenti portano la loro vita.

Frasi frequenti di adolescenti:sognavo che ero in difficoltà ,volevo chiedere aiuto ,ma la voce non usciva oppure volevo scappare ,ma le mie gambe erano immobilizzate.!

Non riescono ,a volte a difendere nemmeno i propri figli.

Emotivamente e affettivamente sono veramente ridotte male e e chi le avvicina ,  anche lui  disturbato emotivamente ,  a livello inconscio lo percepisce.Si potrebbe   fare qualcosa prestando molta attenzione al percorso affettivo .emotivo di tutti i bambini , maschi e femmine.

Non penso che il fenomeno scomparirebbe , ma sicuramente si ridurrebbe.

Cominciamo ad affrontare  quest’emergenza  con serietà e forse la scuola ,lo ripeto è il luogo  più adatto.