Attuazione nelle scuole della legge 190/2012 (“anticorruzione”)

Al Ministro per l’Istruzione Università e Ricerca Prof. Francesco Profumo

Al Capo di Gabinetto MIUR Dott. Luigi Fiorentino

Viale Trastevere 76/a 00153 Roma

Roma, 15 febbraio 2013

Oggetto: Attuazione nelle scuole della legge 190/2012 (“anticorruzione”).

Come è noto alle SS.LL., la legge in oggetto è recentemente entrata in vigore e prevede, fra l’altro, adempimenti a carico delle “Pubbliche Amministrazioni di cui all’art. 1 comma 2 del DLgs. 165/01” (comprese quindi le scuole di ogni ordine e grado).

Il Dipartimento per la Funzione Pubblica ha emanato in data 25 gennaio scorso la circolare n. 1, con cui detta prime istruzioni per l’attuazione delle nuove norme. Tali indicazioni, pur se indirizzate in modo indifferenziato a tutte le Pubbliche Amministrazioni, appaiono con ogni evidenza pensate per le amministrazioni centrali e non per le scuole.

A condurre verso questa conclusione sono numerosi elementi, relativi in particolare alla figura del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, la nomina del quale costituisce il primo e più urgente adempimento richiesto: prescrizione sorretta da un apparato sanzionatorio di notevole severità. Di tale figura si dice:

  • che deve essere, di norma, dirigente di prima fascia o preposto ad ufficio articolato in più uffici dirigenziali di secondo livello. E’ ammessa motivata deroga: ma, nel caso delle scuole (che non viene mai citato), la deroga dovrebbe essere totale;
  • che al suo ufficio devono essere assegnate specifiche risorse umane, dedicate al compito della prevenzione della corruzione, da formare in modo appropriato;
  • che deve disporre di adeguate risorse per organizzare le attività che gli sono affidate;
  •  che, per evidenti motivi di potenziale conflitto di interesse, non deve essere responsabile degli acquisti all’interno della Amministrazione di riferimento;
  • che, per motivi di opportunità, non deve essere titolare dell’azione disciplinare.

Si potrebbe continuare: ma, anche da questo sommario elenco, è chiaro che non può trattarsi del dirigente della singola istituzione scolastica. D’altro canto, l’aver indirizzato la circolare, in modo indifferenziato, a tutte le Pubbliche Amministrazioni potrebbe far pensare il contrario.

Questa organizzazione, la più rappresentativa dei dirigenti delle scuole, vede con preoccupazione questa situazione, che da un lato espone potenzialmente il personale in questione a pesanti responsabilità in caso di inadempimento, dall’altro risulta inattuabile sia sotto il profilo formale (il dirigente della scuola è titolare degli acquisti e titolare dell’azione disciplinare) che sotto quello sostanziale (l’apparato organizzativo disegnato dalla circolare è nettamente sovradimensionato rispetto alle caratteristiche delle scuole).

E’ evidente che la circolare sopra richiamata costituisce – da parte della Funzione Pubblica – una comunicazione doverosa, ma al tempo stesso solo una prima approssimazione al problema, necessariamente generica e non comprensiva delle indispensabili distinzioni di ambiti.

Si chiede pertanto alle SS.LL. di voler indirizzare in tempi brevissimi una nota di chiarimento a tutte le istituzioni scolastiche, per indicare con esattezza quali siano gli adempimenti cui le stesse siano effettivamente tenute in relazione alle norme anticorruzione.

E’ gradita l’occasione per porgere distinti saluti.

Giorgio Rembado

Presidente nazionale Anp