Approvato il Sistema Nazionale di (S)valutazione

COLPO DI MANO DEL GOVERNO ZOMBI! APPROVATO IL Sistema Nazionale di (S)valutazione

Cobas Scuola

L’INVALSI SALE IN CATTEDRA A DISTRUGGERE LA QUALITA’ DELLA SCUOLA PUBBLICA

Sembrava impossibile che trovassero il coraggio di varare un provvedimento così importante con un governo inesistente. E invece il governo Monti l’8 marzo 2013 ha dato vita al Sistema Nazionale di (S)valutazione, mai discusso dalle scuole e anzi bocciato da moltissimi collegi docenti quando fu proposto sotto forma di sperimentazione; e anche il Consiglio di Stato aveva dato un parere fortemente critico, così come il Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione. Ma la casta è andata avanti incurante dell’opinione delle scuole ed introduce uno strumento coercitivo per piegare l’istruzione alle logiche della scuola-azienda e della scuola-quiz, imposte a docenti, studenti e genitori senza aver risposto alla domanda centrale: QUALI ELEMENTI RENDONO UNA SCUOLA “MIGLIORE”? Evitando ogni risposta, si dà all’’INVALSI il potere di stabilire i criteri che dovrebbero orientare – ma in realtà SVALUTARE verso la scuola-miseria – l’azione dei nostri istituti.

COSA PREVEDE IL PROVVEDIMENTO

1)     “Autovalutazione”(???): la scuola si “autovaluta” sulla base dei risultati dei quiz INVALSI (ridicoli e del tutto eterodiretti), dei parametri forniti dal MIUR e in base ad altri indicatori scelti da essa (che però non conteranno nulla). Poi redige un rapporto su un modello in formato elettronico che arriverà direttamente dall’Invalsi ed elabora un piano di “miglioramento”. Perché hanno l’ipocrisia di chiamarla “AUTOvalutazione”? È l’Invalsi che valuta e decide cosa valutare: nelle scuole si imporrà la subordinazione ai parametri indicati, eliminando ciò che non sarà oggetto di valutazione (ad es. la buona didattica). Ricordiamo che dal prossimo anno i fondi alle scuole saranno dati in base ai risultati di “qualità”.

2)     Valutazione esterna:in base ai risultati dei rapporti, si individueranno le scuole da sottoporre per prime alla “cura” (ma successivamente si estenderà a tutte): ci saranno visite deinuclei di valutazione esternicostituiti da ispettori e “esperti” formati e selezionati dall’Invalsi; essi riformuleranno il piano di miglioramento a cui la scuola dovrà attenersi: di fatto viene annullata la libertà d’insegnamento.

3)     Azioni di miglioramento:entra in campo l’INDIREchesupporterebbe le scuole nella definizione dei piani di “miglioramento” attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, di corsi di formazione in servizio per docenti, ATA e presidi, potendo avvalersi anche di privati.

4)     Valutazione dei dirigenti:anche i presidi, tramite gli USR, saranno sottoposti a valutazione.

E se la cura non funziona?Nessuno dice cosa succederà alle scuole che, nonostante la “cura”, non riusciranno a raggiungere gli standard previsti: negli USA e Gran Bretagna vengono chiuse e i docenti licenziati (la legge Brunetta prevede il licenziamento dei dipendenti pubblici a fronte di rendimenti negativi).

 

Innalzamento della “qualità”? In realtà questo sistema SVALUTERA’ rapidamente e con danni irreparabili la qualità della scuola pubblica a tutto vantaggio di quella privata, come già accaduto nella scuola inglese e statunitense. Una quantità enorme di risorse sarà ulteriormente dirottata nella burocrazia (già immaginiamo i moduli da riempire) e sottratta al lavoro concreto della didattica. E ancor più pericoloso sarà  il potere retroattivo del sistema: ci verrà imposto di adeguare le nostre programmazioni e la nostra attività didattica agli indicatori stabiliti dall’INVALSI, pena la “cura” a suon di ispettori e di corsi di “miglioramento”.

Il popolo della scuola deve saper rispondere con decisione a quest’attacco. Il Sistema di (S)valutazione modificherà il nostro lavoro ed entrerà di forza dentro le nostre classi: vogliono imporcicosainsegnare ecomeinsegnare. I docenti devono reagire ed essere in prima fila nella difesa della qualità della scuola pubblica italiana.

No alla scuola-azienda, no alla scuola quiz dei valutatori.

Solo una scuola pubblica di qualità, Bene comune per tutti/e, può battere la privatizzazione e la mercificazione dell’istruzione

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