Supplenti temporanei – Le procedure telematiche non cambiano il pessimo risultato

Supplenti temporanei – Le procedure telematiche non cambiano il pessimo risultato: l’amministrazione continua a lasciare da mesi decine di migliaia di precari senza stipendio. Per il Mef si prospetta la concreta necessità di corrispondere ai supplenti gli importi dovuti con i relativi interessi. Chi vuole rivendicare questo diritto non deve fare altro che inviare una diffida messa a disposizione dall’Anief.

 

Non sembra vedere la luce l’incredibile vicenda del ritardato pagamento degli stipendi dei supplenti temporanei della scuola: le annunciate emissioni urgenti, da effettuare attraverso le procedure del sistema telematico “Sidi”, si stanno rivelando solo una sperimentazione in attesa che il sistema entri a regime nel prossimo anno scolastico. Come si poteva ampiamente prevedere, dopo il lento passaggio di consegne dal Miur al Mef, la situazione di stallo stavolta sembrerebbe dovuta all’adozione di procedure non adeguatamente verificate. E che ora costringono decine di migliaia di lavoratori temporanei a continuare a svolgere regolari supplenze brevi, senza però vedersi corrisposto a fine mese quanto loro dovuto.

 

Vale la pena ricordare all’amministrazione scolastica che in base agli articoli 35 e 36 della Costituzione italiana “la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni” e “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto”. L’Anief ribadisce, quindi, che il mancato rispetto di tali diritti, comporterà per l’amministrazione il pagamento degli stipendi assieme ai dovuti interessi (proporzionali all’entità del ritardo).

 

Il nostro sindacato, pertanto, mette a disposizione di tutto coloro che non vogliono più essere sopraffatti dalla burocrazia, il modello di diffida e messa in mora. Il personale interessato dovrà inviarlo con urgenza alla Ragioneria territoriale di competenza (ufficio pagatore della provincia in cui si è svolto il servizio) e presso la scuola dove attualmente presta servizio. Qualora l’amministrazione, a seguito della ricezione del modello di diffida, non provveda entro 8 giorni a corrispondere le somme dovute, il nostro sindacato invita gli interessati a segnalarlo alla casella e-mail stipendi.supplenti@anief.net, al fine di stabilire le strategie legali per la risoluzione del caso.